116mila i minori scomparsi in Europa nel 2016

di C.Alessandro Mauceri *

Mentre i media di tutto il mondo sono concentrati sul colore dell’abito delle first ladies che hanno accompagnato i propri mariti al G7 a Taormina e sulle dichiarazioni di questo o quel calciatore che ha deciso di smettere di giocare (dopo aver incassato oltre 150 milioni di euro più compensi vari per sponsorizzazioni e pubblicità), pochi parlano dei bambini scomparsi. Eppure i numeri sono terrificanti: ogni due minuti in Europa scompare un bambino! A denunciare questa situazione non è stato né il Parlamento europeo né quello italiano né l’Unicef. È stata Missing Children Europe, la federazione europea per i “Bambini Scomparsi e Sfruttati Sessualmente”: nel 2016 i casi gestiti dal numero unico europeo per Minori Scomparsi (116mila) in Europa sono stati oltre 163.786.
E se è già grave che ciò avvenga nella “sviluppata” Europa ancora più grave è che questo numero è aumentato rispetto al 2015. Numeri preoccupanti e che dovrebbero far riflettere. Ad esempio, la maggior parte dei casi trattati dal numero di emergenza riguarda casi di “fuga” (il 57%). Segno di un malessere sociale che non può più essere considerato dovuto a singoli casi ma che è tangibile. Anche i rapimenti sono un numero considerevole: il 23%.
A confermare che la situazione è gravissima anche in Italia i dati forniti da Telefono Azzurro che, dal primo gennaio al 31 marzo 2017, ha gestito migliaia di segnalazioni di cui il 79,63% riguardante casi di fuga/scomparsa di minori stranieri non accompagnati dei quali non si riesce più a trovare traccia. Spesso si tratta di minori che scappano o vengono rapiti dai centri d’accoglienza e che finiscono in un vortice di abusi e sfruttamenti. Un aumento dal 2 al 7% rispetto al 2015 come dimostra un confronto con i dati di Europol che lo scorso anno parlava di circa 10mila casi. Il Paese con cui si è instaurata una maggiore collaborazione, nel periodo di riferimento dei dati, è la Romania (22%). Quanto invece al sesso dei bambini scomparsi, secondo lo studio appena diffuso, la maggior parte di essi è di genere maschile (56,60%); la fascia d’età più coinvolta riguarda i adolescenti tra quindici e diciotto anni (51,92 %).
I dati rilevati mostrano che, se solo si volesse, sarebbero possibile notevoli miglioramenti. Ad esempio nell’informazione delle misure a tutela dei minori: solo una minima parte delle segnalazioni di sparizione è stata fatta dalla vittime, oltre i due terzi invece sono stati allarmi lanciati dai genitori o da adulti. Altro dato interessante quello della reiterazione: tra i minori che scompaiono almeno la metà lo aveva già fatto almeno altre due volte e oltre un 20% da tre a cinque volte. Anche sulle cause della fuga i numeri sono interessanti: più della metà dei bambini che scompaiono scappano dalla famiglia. Ultimo, ma non meno importante, il parametro che mette in evidenza l’assoluta inefficienza dei centri di accoglienza dei minori non accompagnati: in Europa il 31% dei bambini migranti non accompagnati scompaiono.
Tutti aspetti sui quali ci sarebbe molto da dire e di cui sarebbe doveroso, oltre che giusto, occuparsi. A patto, ovviamente, di trovare tempo per farlo dopo avere dedicato tutta la giornata a parlare del colore dell’abito di questa o quella first lady o delle parole pronunciate dal calciatore della squadra del cuore….

* Kiwanis Club Panormo.