Tunisia. Collettivo antirazzista chiede che venga respinta la C-Star, la nave anti-migranti delle destre estreme europee

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In Tunisia si è formato un “Collettivo contro la C-Star”, cioè contro la nave anti-migranti di “Defend Europe” messa in piedi da organizzazioni di estrema destra di Germania, Francia e Italia, per quest’ultima Generazione Identitaria.
La nave è quindi salpata da Cipro dove lo scorso 27 luglio era stata fermata ed il capitano arrestato con l’accusa di falsificazione di documenti e di traffico internazionale di migranti: il mezzo era stato noleggiato a Gibuti con lo scopo di portarsi nelle acque libiche e contrastare il lavoro delle ong, in più occasioni accusate di accordarsi con i trafficanti per raccogliere i migranti e portarli nei porti italiani e quindi europei.
Il crowdfunding aveva permesso di raccogliere circa 70mila euro, una cifra un po’ stretta per la missione “Defend Europe”, per cui a Gibuti, da dove la nave C-Star era partita, erano stati fatti salire a bordo 20 cingalesi i quali, stando alle accuse, erano stati registrati come apprenditi di bordo, salvo poi questi chiedere asilo o di essere rimpatriati.
Senza i cingalesi a bordo, ma solo i militanti, la C-Star non è potuta attraccare a Catania, dove c’è stato il divieto del sindaco Enzo Bianco, come neppure il giorno dopo a Creta, dove il sindaco di Ieraptera, Theodosios Kalantzakis, le ha chiuso il porto, e dopo aver spento il trasponder per 24 ore, al momento si trova al largo delle coste libiche.
Il “Collettivo contro la C-Star Tunisia” ha espresso oggi un “appello a tutti gli attori della società civile, a tutti i responsabili, a tutti i marittimi, i guardacoste, a tutti i portuali, a tutte le parti interessate in Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto, affinché si oppongano all’arrivo della nave C-Star in uno dei nostri porti, a impedire che entri nelle nostre acque territoriali e a rifiutarsi di trattare o comunicare con il suo equipaggio”.
Per il Collettivo gli scopi di Defend Europe sono quelli di “Riportare i migranti verso le coste libiche dove già molti di loro sono detenuti in condizioni disumane e ostacolare le attività delle Ong e le operazioni di soccorso, mettendo così a grave rischio chi si mette in viaggio e, naturalmente, assicurarsi una chiassosa campagna di comunicazione”. Tuttavia “Rigiriamo contro di loro lo slogan dell’operazione “Defend Europe”: che se tornino a casa, qui non sono i benvenuti! In Egitto, in Grecia e anche in Sicilia, gruppi di cittadini/e antirazzisti/e hanno già debellato i tentativi d’approdo della C-Star e ridicolizzato la sua propaganda. Si stanno avvicinando alle coste tunisine, allora facciamo la stessa cosa qui! “Defend Europe” – go home!”.
Resta comunque da capire perchè le Ong non portano i migranti nel porto sicuro più vicino, come prevede la legge internazionale, cioè quello di Tunisi.