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E’ di 90 morti e 350 feriti il bilancio, ancora provvisorio, del gravissimo attentato che è avvenuto questa mattina nella piazza Zanbaq di Kabul, in Afghanistan, in piena ora di punta.
L’esplosione è stata provocata da un camion-bomba parcheggiato nella piazza situata nel quartiere delle ambasciate ed è stata forte al punto di danneggiare gli edifici situati a decine di metri tra cui la rappresentanza diplomatica tedesca. Il ministro degli Esteri Sigmar Gabriel ha riferito di dipendenti dell’ambasciata tedesca rimasti feriti, ma da quanto si è appreso anche l’ambasciata francese sarebbe stata investita dall’esplosione, come pure un ospedale di Emergency.
A riferire che il bilancio delle vittime potrebbe ulteriormente aggravarsi è stato il portavoce
del ministero della Salute afghano Ismael Kawoosi, il quale ha dichiarato che “Stanno ancora portando persone negli ospedali”.
Abdullah Abdullah, chief executive del governo afghano, ha condannato l’attacco affermando che ”Noi vogliamo la pace, ma chi ci uccide durante il Ramadan non è degno di pace. Essi devono essere distrutti e sradicati’’.
Al momento non vi sono rivendicazioni, ma il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha preso le distanze e ha affermato che il gruppo “condanna ogni attentato come questo che causa vittime civili”.
Il sospetto è che dietro all’attacco di oggi, come a quello di Kosht del 27 maggio (18 morti tra cui due bambini) vi sia l’Isis, che si sta radicando in Afghanistan ponendosi in lotta sia con i governativi che con i talebani. L’Isis ha l’evidente scopo di fare del paese un trampolino di lancio per radicarsi nei paesi limitrofi.