Aleppo: dopo la bocciatura, all’Onu nuova bozza per l’evacuazione dei civili. Disponibilità della Russia

di Guido Keller –

Come c’era da aspettarsi, ieri la Russia ha posto il veto alla proposta della Francia di inviare osservatori internazionali ad Aleppo est al fine di visionare l’evacuazione dei civili, dei combattenti e delle loro famiglie, cioè di coloro che hanno scelto di lasciare l’area martoriata da mesi di combattimenti e di bombardamenti.
Come ha spiegato l’ambasciatore russo Vitaly Churkin, “l’idea di schierare immediatamente personale delle Nazioni Unite impreparato ad Aleppo rischiava di provocare un disastro”, in quanto ad Aleppo est vi sono ancora sacche di resistenza di combattenti, dei ribelli ma anche dei jihadisti di Jabat Fatah al-Sham (espressione siriana di al-Qaeda), i quali continuano a combattere ed a sparare su ogni cosa che si muove.
Mosca si è detta tuttavia favorevole alla supervisione da parte dell’Onu dell’evacuazione dei civili, cosa di cui ora si stanno occupando russi e regolari siriani e non gli organismi sovranazionali anche umanitari, per cui è stata stilata una nuova bozza che andrà al voto nel pomeriggio e che chiede al segretario Onu Ban Ki-moon di “adottare misure urgenti in modo da fornire disposizioni in coordinamento con le parti interessate, per consentire il monitoraggio da parte delle Nazioni Unite e di altre istituzioni competenti sul benessere dei civili nei quartieri orientali della città di Aleppo”. Inoltre, si domanda all’Onu e ad altre istituzioni “di effettuare un adeguato monitoraggio, diretto e neutro, sulle evacuazioni da Aleppo”.
Sul terreno, nonostante le tregue siano effimere, gli autobus siriani continuano a far defluire abitanti, ed oggi si è appreso di una trattativa con i ribelli che prevede il rilascio di combattenti prigionieri in cambio ella liberazione al Aleppo di alcuni gruppi di civili.
Ieri i ribelli hanno dato fuoco a cinque autobus ad Idlib, città dove, in base agi accordi, sono portati i civili e i combattenti in fuga da Aleppo est: i mezzi, destinati alle evacuazioni di Fua e di Kefraya, erano vuoti, ma non è la prima volta che ribelli e jihadisti tentano di ostacolare la fuga dei civili da Aleppo, arrivando anche a sparare con cecchini e con i mortai su chi si addentrava lungo i corridoi umanitari.
Sarebbero 30mila i civili ancora da evaciare, mentre i combattenti ribelli e i loro alleati ardisti controllerebbero circa i 5 per cento della parte orientale di Aleppo.