Angola. Gentiloni in visita, ‘il futuro dell’Europa si gioca in Africa’

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Il premier italiano Paolo Gentiloni è giunto oggi in Angola dove ha incontrato il presidente Joao Lourenco, che ha preso il potere dopo quello di Jose Eduardo Dos Santos durato 38 anni: come spiega InfoMercatiEsteri, L’Angola è il terzo partner commerciale sub-sahariano dell’Italia, dopo Sud Africa e Nigeria. Dal 2010 al 2014 si è assistito ad un notevole e continuo incremento dell’interscambio complessivo passato da 489,7 milioni di euro a 1,3 miliardi di euro circa. Tuttavia a partire dal 2014, diversamente dal trend positivo precedente, si è realizzato un crollo dei valori, che ha interessato tutti i partner commerciali. Un tale decremento, originato in primis dal drastico calo dei valori del greggio esportato dall’Angola, è determinato anche dai crescenti ostacoli incontrati dagli operatori italiani nell’ottenere il pagamento delle forniture. Anche le importazioni di beni dall’Italia negli ultimi anni hanno conosciuto un netto calo: dai 398 milioni di euro nel 2014 si e’ infatti passati ai 258 milioni nel 2015 e poi ai 188 milioni del 2016.
Gentiloni ha spiegato che “Oltre alle collaborazioni storiche che abbiamo nel settore energetico e della difesa”, in un’ottica di “economie complementari abbiamo interessi in diversi settori come la pesca e l’agroalimentare, come pure in Angola vi sono diverse pmi italiane“. “L’ottimo risultato scaturito da questa visita – ha aggiunto il premier – è un lavoro da fare nei prossimi mesi. Speriamo che i rapporti tra Italia e Angola siano esempio avanzato della collaborazione con l’Africa”.
D’altronde “per noi italiani, soprattutto per noi, è chiaro che il futuro dell’Europa si giochi in Africa, per ragioni storiche e geografiche”, ed “ora che l’economia italiana in ripresa, rafforzeremo i rapporti con i Paesi amici”. L’Italia ha “un interscambio di 34 miliardi di euro in Africa, che può crescere molto: l’anno scorso l’Italia con quasi 12 miliardi è stato il primo investitore europeo e il terzo mondiale nell’Africa subsahariana”.
Da parte sua il presidente Lourenco ha risposto con un invito alle aziende italiane ad investire in Angola, “siamo aperti a qualsiasi tipo di investimento in qualsiasi settore”.
Proprio oggi l’ad di Eni Claudio Descalzi e il presidente del Consiglio di amministrazione di Sonangol Carlos Saturnino hanno sottoscritto un accordo che assegna a Eni il 48% dei diritti del blocco onshore di Cabinda North, di cui Eni diventa anche operatore.