Aquarius: Salvini in Senato, ‘Niente lezioni di solidarietà da Macron, prenda i 9mila ricollocamenti che gli spettano’

Italia "cinica" e "vomitevole", Moavero Milanesi convooca l'ambasciatrice francese.

di Enrico Oliari

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha convocato questa mattina alla Farnesina l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset e, data la sua assenza da Roma, ha ricevuto l’incaricata d’Affari, Claire Anne Raulin per comunicarle che il governo italiano considera inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni pubbliche rese nella giornata di ieri a Parigi, anche a livello governativo, sulla vicenda della nave Aquarius.
Come si legge nella nota emessa dalla Farnesina, il capo della diplomazia italiana ha chiarito “che simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia. I toni impiegati sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro”. Ha quindi proseguito affermando di “comprendere che anche uno Stato amico e alleato possa dissentire dalle posizioni di un altro Stato, ma tale dissenso dovrebbe essere espresso in forme e modi coerenti con tale rapporto di amicizia, in particolare tenendo a mente che anche in tempi recenti l’Italia non ha fatto mancare alla Francia il proprio aiuto per fornire la necessaria assistenza a persone migranti”. Moavero Milanesi ha poi concluso dichiarando che “il governo italiano auspica che le autorità francesi, fatte le opportune valutazioni, assumano rapidamente le iniziative idonee a sanare la situazione che si è venuta a creare”.
Ieri il presidente francese Emmanuel Macron aveva definito “cinica e irresponsabile” la decisione del governo italiano di chiudere i porti alla nave Aquarius, battente bandiera di Gibilterra e gestita dalla ong Sos Mediterranee, con a bordo 629 migranti. Parole forti che si sono aggiunte a quelle di Gabriel Attal, portavoce del partito “En Marche!” (quello di Macron), il quale ha bollato come “vomitevole” l’atteggiamento italiano. Attal ha poi fatto un mezzo passo indietro, ha parlato di “parola usata sotto shock per le condizioni dei migranti”, ma oggi in audizione al Senato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha anche ricordato il rifiuto da parte del comandante dell’Aquarius di far imbarcare i minori non accompagnati e le donne incinte sulle imbarcazioni della Guardia Costiera italiana, ha detto che “Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del governo francese che spero diano scuse”.
Già prima dell’audizione Salvini aveva ricordato sui social che “sul fronte Nord Africa, paghiamo tutti l’instabilità portata proprio dai francesi in Libia e a sud della Libia”, e parlando ai senatori si è riferito a Macron affermando che la Francia ha respinto alla frontiera di Ventimiglia oltre 10mila migranti, che in tre anni ha risposto a 640 ricollocamenti a fronte dei 9.816 che le spettavano, per cui “lo invito a passare dalle parole ai fatti e a prendere domani mattina i 9mila migranti che il governo francese si era impegnato ad accogliere”. Salvini ha poi spiegato che i 629 migranti dell’Aquarius sono stati suddivisi in tre gruppi di cui due trasbordati su navi della Guardia Costiera e che il convoglio è diretto a Valencia, in Spagna, ma che sono 50mila i migranti che stanno cercando oggi di partire dalle coste libiche. “L’Italia oggi è tornata centrale e ha risvegliato l’Europa, spero che tutti i Paesi diano il loro contributo per l’obiettivo comune: difesa delle frontiere esterne, difesa del Mediterraneo”, ha aggiungo per poi puntare il dito contro le ong e chi le finanzia, Soros compreso. Il ministro ha poi sottolineato l’alto livello di civiltà nell’accoglienza degli italiani, che si dimostra anche con quei mille migranti giunti questa mattina a Catania a bordo della nave della Guardia Costiera Diciotti, la quale li ha raccolti da vari pescherecci e navi cargo.