Arabia Saudita. Il Nyt, ‘violenze sui principi sauditi arrestati’. Morto in carcere un generale

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Il New York Times ha denunciato oggi che i principi e dignitari fatti arrestare in novembre dal potentissimo Mbs (Mohammed bin Salman, principe ereditario) sarebbero stati sottoposti “a coercizione e abusi fisici”. Sempre secondo il prestigioso quotidiano statunitense in 17 sarebbero stati ricoverati in ospedale dopo aver subito violenze in carcere, ed addirittura un generale sarebbe deceduto a causa di una frattura alla colonna cervicale.
Le autorità di Ryad hanno respinto ogni accusa, ma dei 381 fra principi e magnati, ministri e generali arrestati ufficialmente nel quadro di una retata anti-corruzione, molti sono ancora agli arresti.
Al momento, ha confermato il governo saudita, sono stati confiscati qualcosa come 107 miliardi di dollari, denaro acquisito anche sotto forma di proprietà, titoli e denaro, consegnato da diversi sospettati in cambio della loro libertà. Tuttavia Mbs vorrebbe mettere le mani su più risorse, dal momento che “E’ di oltre 800 miliardi di dollari” il denaro che si punterebbe a raccogliere in cambio della libertà degli arrestati.
Tra loro il principe al-Walid bin Talal (al-Walid bin Ṭalal bin Abd al-Aziz al-Saud), una degli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio personale di oltre 30 miliardi di dollari, amico personale di Silvio Berlusconi, di Rupert Murdoch e di Vladimir Putin e soprattutto presidente e amministratore delegato della Kingdom Holding Company (importanti quote in Amazon, Ebay, Apple, Boeing, Coca Cola, Fininvest, Citygroup, McDonald’s, Twitter e molte altre); il principe Turki bin Nasser al-Saud, già vicecomandante delle forze armate, anche lui multimiliardario e con conti offshore; il principe Mutaib II bin Abdullah bin Abdulaziz al-Saud, già comandante in campo e fino a poco fa ministro della Guardia nazionale; il principe Turki bin Abd Allah al-Saud, già governatore della provincia di Ryad; Khaled al-Tuwayjiri, già comandante della Guardia Reale, segretario del Consiglio di Fedeltà e segretario privato e consigliere speciale di re Abd Allah; Waleed bin Ibrahim Al Ibrahim, numero uno delMiddle East Broadcasting Center (Mbc) e proprietario della prima tv commerciale del Medio Oriente; Saleh Abdullah Kamel, capo del Consiglio generale delle Banche islamiche e della Camera di commercio di Jeddah, nonché fondatore del Dallah al Baraka Group; Adel bin Muhammad Fakeih, ministro dell’Economia e della Pianificazione, già ministro del Lavoro; Abdullah al-Sultan, comandante della regia Marina.
Con gli arresti Mbs si è levato in un sol colpo possibili concorrenti non solo per il trono, ma soprattutto per la “torta” da 2mila miliardi di dollari di investimenti per il programma “Vision 2030”, il cui scopo sarebbe quello di diversificare l’economia a cominciare da grandi progetti nel settore del turismo.