Arrestato a Torino marocchino che reclutava in rete per l’Isis

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Viveva in Italia in modo irregolare dal 2008, presso una famiglia italiana di Torino, ma promuoveva sul web l’ideologia jihadista dell’Isis: è così finito agli arresti un marocchino di 29 anni, Mouner El Aoual, sorvegliato da mesi dai Ros dei Carabinieri che ieri gli hanno fatto scattare le manette ai polsi su disposizione della Procura del capoluogo piemontese. Il gip di Torrino ha spiegato che si tratta di “un soggetto estremamente pericoloso, che sta attualmente svolgendo un’importante opera di proselitismo e incitamento ad azioni violente” e che “per intenti e personalità, presenta un altissimo rischio di passare direttamente all’esecuzione di tali gravi atti di violenza”.
La famiglia che lo ospitava, madre e figlio, erano con tutta probabilità all’oscuro delle attività di proselitismo e di reclutamento attraverso il social network Zello, dove si presentava con il nickname “ibn dawla7”, cioè “figlio dello Stato (Islamico)”.
Una prima segnalazione agli inquirenti era arrivata già nel settembre scorso dall’Fbi, ed i rete giravano video dove El Aoual mostrava come uccidere una persona con un coltello e tecniche di combattimento. Vi erano poi messaggi dal tono “noi vogliamo Medina, Mecca, Gerusalemme, la Casa Bianca e Roma, con il permesso di Allah ma non soltanto Siria”, come pure l’augurio che eventuali “traditori” fossero messi “nello spiedino del kebab” e dati ai cani “dopo averli arrostiti”.