Azerbaijan. Inaugurato il corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars

di Barbara Cassani

Con una cerimonia al porto di Baku, a cui ha preso parte il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e quello della Turchia Recep Tayyip Erdogan, il primo ministro di Georgia Giorgi Kvirikashvili e i primi ministri di Kazakhstan e Uzbekistan, è stato ufficialmente inaugurato il corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars.

Rinasce, su binari d’acciaio, l’antica Via della Seta.
Il cammino dell’importante progetto della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars era iniziato il 7 febbraio 2007 con un accordo firmato a Tbilisi. Nel novembre dello stesso anno la linea ferroviaria era stata posizionata nella stazione di Marabda in Georgia. Nel luglio 2008, una cerimonia di inaugurazione per il tratto Kars-Georgia si era tenuta a Kars. Per un totale di 850 km, 504 km della ferrovia corrono in territorio azerbaigiano, 263 km attraversano la Georgia e 79 la Turchia. Secondo le previsioni, nel terzo anno di attività, attraverso la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, saranno trasportati 3-5 milioni di tonnellate di merci, per salire a 6-8 nel quinto anno, e quindi arrivare annualmente a 3 milioni di passeggeri e a 17 milioni di tonnellate di merci. Il tempo di percorrenza sarà un giorno per Kars e due e mezzo per Istanbul. Ciò avrà un forte impatto sullo sviluppo del turismo nella regione. Tali dati confermano l’importanza della Baku-Tbilisi-Kars, la sua sicurezza, affidabilità e velocità.
Con questa inaugurazione l’Azerbaigian ha confermato ancora una volta la capacità di implementare con successo progetti di rilevanza regionale e globale. Ciò è evidente quando si esamina l’efficienza geopolitica e geoeconomica della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars. Il lancio di questa linea ferroviaria è un grande contributo alla stabilità e allo sviluppo economico della regione, e grazie alle sue possibilità, Azerbaigian, Georgia e Turchia diventeranno un importante hub di transito. In relazione alle prospettive della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, si sottolinea che la Cina, principale paese emergente in Asia, ha già mostrato grande interesse per questo tratto ferroviario. Il trasporto di merci dalla Cina all’Europa si ridurrà da 40-45 giorni a 12-15. Questo progetto è anche redditizio per il Kazakistan, perché offre accesso alla regione mediterranea attraverso il porto di Mersin in Turchia. Si crea dunque un collegamento tra le reti ferroviarie TransEuropean e TranAsian, servendo così come destinazione finale per il trasporto tra Europa e Asia. La creazione di questo progetto sulla Via della Seta aumenta la sua attrattiva per i paesi della regione e, allo stesso tempo, svolge un ruolo importante nell’integrazione dei paesi turchi che si trovano nell’area. La ferrovia Baku-Tbilisi-Kars facilita l’accesso dei paesi dell’Asia centrale – Turkmenistan, Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan, e anche Afghanistan, ai mercati europei e mondiali. Uno dei principali vantaggi del progetto Baku-Tbilisi-Kars è che garantisce all’Azerbaigian una connessione ferroviaria diretta con la Turchia, attraverso la Georgia, rafforzando ulteriormente i rapporti tra i due paesi. Altra questione è il prolungamento di questo progetto alla Repubblica autonoma di Nakhchivan della Repubblica dell’Azerbaigian. In futuro si prevede di costruire una linea ferroviaria separata da Kars a Nakhchivan, che porterà alla rimozione della repubblica autonoma dal blocco dell’Armenia e alla sua indipendenza nel trasporto. La costruzione della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, che collega Europa e Asia, è nell’elenco dei 100 grandi progetti mondiali, di particolare importanza strategica. Il lancio della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars è un importante fattore strategico per rafforzare l’indipendenza dello Stato dell’Azerbaigian e aumentare il proprio ruolo economico. Il presidente Aliyev, che ha salutato gli ospiti alla cerimonia solenne di inaugurazione, si è detto estremamente soddisfatto e ha definito il corridoio Baku-Tbilisi-Kars “una parte importante della mappa dei trasporti dell’Eurasia”. Ha sottolineato come il corridoio sia “la più breve e sicura tratta di connessione tra Europa e Asia”, ricordando che tale progetto arriva dopo l’implementazione di altri grandiosi progetti di larga scala nel settore petrolifero e del gas. Il corridoio dimostra la grande importanza che l’Azerbaigian dà al settore dei trasporti, in cui è incluso anche il Porto commerciale marittimo internazionale di Alat. Il progetto inoltre dimostra la visione strategica dei tre paesi – Azerbaigian, Georgia e Turchia, mostrando un raro formato di cooperazione nell’attuazione del progetto. E, cosa più importante, il funzionamento della ferrovia è un fondamentale contributo alla stabilità della regione, rende più vicini i suoi popoli e favorisce lo sviluppo economico. Un tale risultato è stato ottenuto grazie all’amicizia e alla fraternità di Azerbaigian, Georgia e Turchia, ha evidenziato il presidente Ilham Aliyev. L’inaugurazione del corridoio è stata definita “significativa per il futuro della regione” anche dal presidente turco Erdogan, che ne ha messo in rilievo il ruolo centrale per i trasporti da Asia ad Europa. Il premier georgiano ha sottolineato come l’apertura della nuova tratta ferroviaria “creerà nuove opportunità di sviluppo anche oltre i nostri confini”.
Molte le voci di esperti dell’area che anche in Italia hanno commentato la storica inaugurazione. Tra questi l’Avv. Manuela Traldi, Presidente Camera di Commercio Italo-Azerbaigiana, che, in relazione alla ferrovia BTK ha affermato che “Si tratta senza dubbio di un’importante infrastruttura che enfatizza e potenzia il naturale ruolo dell’Azerbaigian quale snodo logistico al crocevia tra continenti, ma i cui effetti si estendono all’attrattività del Paese anche sotto il profilo degli investimenti esteri e della costituzione di joint-venture. Può infattirappresentare, insieme con i consistenti incentivi governativi locali, un ulteriore elemento positivo nella valutazione da parte dell’imprenditore estero, ed italiano in particolare, delle opportunità di stabilimento produttivo e di sviluppo commerciale in Azerbaigian.”
Per Daniel Pommier Vincelli, dell’Università La Sapienza di Roma, “L’inaugurazione ufficiale del corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars è un’ottima notizia non solo per i Paesi coinvolti ma per tutta la comunità internazionale. La ferrovia non è soltanto un incubatore di sviluppo economico – basti pensare al ruolo storico che ha avuto nel processo di industrializzazione dei Paesi occidentali – ma un meccanismo di integrazione politica, culturale, sociale. Con il corridoio ferroviario viaggeranno non solo merci ma idee, culture, persone. Non solo Azerbaigian, Georgia e Turchia saranno tra essi più vicini ma saranno più vicini al Mediterraneo e all’Europa. In un quadro geopolitico scosso da conflitti e lacerazioni processi come quello conclusosi il 30 ottobre rappresentano un antidoto di integrazione e cooperazione di cui possiamo tutti beneficiare”.
“L’inaugurazione della BTK rappresenta un evento difficilmente sottovalutabile, per almeno due ordini di ragioni. In primo luogo, e da un punto di vista regionale, la ferrovia cementa una volta di più un asse di cooperazione triangolare – quello tra Azerbaigian, Georgia e Turchia – che da un quindicennio a questa parte è andato rafforzandosi attorno a una comune politica infrastrutturale e che oggi rappresenta un punto di riferimento obbligato per gli attori statali e non attivi nello spazio vicino-orientale e caspico. In secondo luogo, l’inaugurazione della BTK conferma la capacità dimostrata dall’Azerbaigian di assurgere a protagonista della cooperazione regionale, propugnando un’ottica di collaborazione che – capitalizzando efficacemente i propri asset geopolitici – va pragmaticamente fondandosi sulla valorizzazione dell’interdipendenza funzionale tra gli attori dell’area”, ha dichiarato Carlo Frappi, ricercatore associato ISPI e docente a contratto presso l’Università Cattolica di Milano.
Augusto Grandi, senior fellow del think tank “Il Nodo di Gordio”, ha definito l’inaugurazione del corridoio Baku-Tbilisi-Kars “Una tappa importante nella realizzazione della Via della Seta. Non soltanto sotto l’aspetto economico, che è tutt’altro che secondario, ma anche
un passo fondamentale nella costruzione di una realtà in cui Europa e Asia collaborano, interagiscono, attraverso la conoscenza reciproca riescono a trovare soluzioni alle questioni più complicate. Un successo per l’Azerbaijan e una nuova grande opportunità per l’Italia che di Baku resta il partner principale”.