Balcani. Isis minaccia di portare terrore nella penisola, ‘decapiteremo serbi e croati’

di Giacomo Dolzani – 

I miliziani dello Stato Islamico, tramite il Rumiyah, il loro organo di stampa bosniaco, hanno minacciato di portare il terrore nell’intera penisola balcanica, affermando che “i soldati del Califfato marceranno su Belgrado, Zagabria, Sarajevo, Pristina, Tirana e Skopje, tagliando le teste degli infedeli e spargendo il loro sangue”.
L’anonimo autore dell’articolo ha diretto il proprio odio principalmente contro serbi e croati (per la maggior parte di religione cristiana) e contro quei musulmani “traditori della fede islamica”.
Le accuse rivolte contro i primi due sono soprattutto riguardanti i fatti avvenuti nel corso delle guerre che, negli anni ‘90, hanno devastato i paesi della ex Jugoslavia, nelle quali i tre principali gruppi etnici della penisola si sono massacrati a vicenda anche per motivazioni di carattere religioso.
Si legge infatti nel pezzo: “pensate che dopo essere tornati a casa, con le mani macchiate del sangue dei musulmani, tutto sarebbe finito?”, una domanda retorica alla quale sono seguite le ormai ritrite minacce riguardanti l’annientamento degli infedeli, teste tagliate e simili.
Nemmeno i musulmani sono stati risparmiati dall’autore, o almeno quelli che non hanno ancora abbracciato le ragioni della jihad, i quali da quanto si legge “saranno massacrati con sciabole e spade a meno che non facciano ritorno all’Islam”, mentre “versare il loro sangue sarà più dolce di bere quello di croati e serbi”.
Gli stati balcanici sono quelli che in Europa hanno fornito più miliziani alle schiere del Califfato; sono infatti centinaia gli uomini partiti per la Siria, soprattutto dalla Bosnia e dal Kosovo, e moltissimi quelli rimasti nei loro paesi per fare proseliti e raccogliere finanziamenti.

Twitter: @giacomodolzani