Big Data e minacce terroristiche

di Evgeny Pashentsev * –

L’assenza di tecnologie prospettiche, ossia in grado di prevenire gli eventi futuri, da parte dei terroristi a causa di inaccessibilità o di insufficiente livello di sviluppo non è un motivo di autocompiacimento. L’inaccessibilità di qualsiasi arma ha un carattere temporale e limitato nel tempo e dovuto ad un livello di sviluppo di tecnologie insufficienti per l’applicazione pratica il quale però può essere sempre colmato. L’aumento della strategia di utilizzo delle tecnologie prospettiche per contrastare il terrorismo è urgente e deve indurre a:

– Valutare il sistema delle possibilità di utilizzo delle tecnologie prospettiche da parte delle organizzazioni terroristiche e delle attività antiterroristiche;
– Creare una rete di esperti provenienti da diverse sfere di conoscenza in grado di fornire tale valutazione;
– Accettare le misure di controllo per l’elaborazione e l’uso di tecnologie prospettiche.

Le analisi predittive basate sui Big Data diventano uno degli strumenti efficaci in campagne di influenza. Lo spettro delle opportunità positive qui è piuttosto ampio: una previsione sempre più accurata dei cataclismi naturali, dei disturbi pubblici, dei processi negativi in economia ecc. Con i Big Data possiamo prevedere non solo i processi, ma anche eventi sempre più concreti. Ad esempio, il riconoscimento degli eventi basati su modelli dei surrogati (EMBERS) è un sistema intelligente per la previsione di eventi a livello di popolazione socialmente significativi, come incidenti di disordini civili, focolai di malattia e risultati delle elezioni, sulla base di dati pubblicamente disponibili. EMBERS è supportato dal programma Open Source Indicators (OSI) dell’attività di ricerca avanzata di Intelligence (IARPA) e ha mostrato buoni risultati nella previsione di incidenti di disordini civili in Brasile e Venezuela (Doyle A. and others. Forecasting significant societal events using the EMBERS streaming predicative analytics system // Big Data. 2014. № 4) . I leader in analisi predittiva possono svilupparsi notevolmente non solo nel campo delle applicazioni civili ma anche militari e questo trend di sviluppo e crescita sembra possa avvenire per attori statali che non statali.
È possibile prevedere nuove opportunità per un’influenza latente sulle organizzazioni terroristiche ai fini del loro progressivo declino o in modo da provocare conflitti tra loro fino alla liquidazione reciproca sulla base di analisi predittive. Allo stesso tempo, è necessario comprendere pienamente che tali “armi di previsione” in mano di uno stato reazionario diventano un mezzo ancora più pericoloso di guerra psicologica rispetto ad una stessa organizzazione terroristica.
Il consigliere generale NSA Stewart Baker ritiene che “i metadati assolutamente raccontano tutto sulla vita di qualcuno” e durante i dibattiti all’università Johns Hopkins, Michael Hayden, ex direttore dell’NSA e della CIA, ha ripreso il commento di Baker definendolo “assolutamente corretto” e affermando che: “Uccidiamo persone basate sui metadati”(Cole D. ‘We Kill People Based on Metadata’). Stesse argomentazioni sono state utilizzate dall’ex capo dell’unità informatica dell’agenzia di sicurezza di Israele, Ronen Horowitz: “Vi sto dicendo con certezza che parecchi terroristi morti ci stanno guardando dal cielo a causa delle capacità dei grandi dati”, ha spiegato durante la sua prima intervista da quando ha lasciato la sua agenzia di Intelligence (Big Data Will Effectively Fight Terrorism In The World).
Naturalmente una questione molto importante è quella di non perdere il controllo della società civile per il processo decisionale di programmi di Big Data più sofisticati e autonomi.
I paesi BRICS sviluppano i loro programmi nel campo dei Big Data e delle analisi predittive esaminando le sfide provenienti da “armi di previsione” usate dagli attori statali e non statali.
Nel 2016 il gruppo Alibaba diede vita ad una piattaforma cloud di Big Data con l’intenzione di promuovere uno sviluppo globale e la disponibilità di nuove tecnologie in tutta la Cina. A causa della minaccia terroristica, il governo russo ha già collaborato con aziende locali di sicurezza come Kaspersky per capire meglio come possa sfruttare i propri dati per catturare i criminali.
Il Centro di Ricerca della Legittimità e la Protesta Politica a Mosca ha iniziato nel 2015 il programma che ha ricevuto il nome “Demone di Laplace”. Il sistema monitora e analizza l’attività dei gruppi estremisti e offre anche decisioni di rivelazione in reti di reclutatori di terroristi.
“Il demone di Laplace” conduce un monitoraggio 24 ore su 24 delle reti sociali VKontakte, Facebook, Twitter, LiveJournal, indicando i distributori di un contenuto estremista e dei suoi utenti più influenti. Secondo i dati disponibili sul sito web del Centro di Ricerca della Legittimità e della Protesta Politica, la ricerca automatizzata di un contenuto estremista esprime a richiesta di un analista l’elenco dei profili che condividono le pubblicazioni proibite, l’audio e un contenuto video, eliminando Utenti di tutte le altre città, ad eccezione di ciò a cui l’analista è interessato. I risultati della ricerca si distinguono sotto forma di tabella che contiene le informazioni sul proprietario di un account con materiali video proibiti, le sue informazioni di contatto e le foto personali.
Per iniziare la ricerca di pubblicazioni estremiste nella città di interesse è sufficiente utilizzare le opzioni del programma. Il sistema eseguirà l’estrazione dei dati e i risultati dei filtri sulla varietà dei criteri, a partire dall’età e luogo di studio, per poi effettuare una rifinitura delle informazioni sulla quantità di pubblicazioni estremiste in un unico account. L’analisi del cluster aiuta a stabilire i parametri generali delle relazioni nazionali e confessionali nella regione presa separatamente e permette di fissare punti di crescita dell’odio e dell’inimicizia sulla base di legami con questa o quella religione o nazionalità. Il programma è in grado di trovare i destinatari potenziali della propagazione da parte di ISIS e di altre organizzazioni proibite.

Sistema informativo russo “Il demone di Laplace”.

Ora i ricercatori e programmatori sono occupati nell’individuazione di un ritratto psicologico del recruiter terroristico per portarlo in algoritmo nel “demone di Laplace” che faciliterà essenzialmente il lavoro di servizi segreti. In questo progetto uniscono i loro sforzi ai ricercatori della religione e agli specialisti degli studi arabi. Come funziona tutto? Il programma cercherà sulle pagine in reti sociali le citazioni deformate del Corano, le menzioni inerenti gli arabi, i commenti e le posizioni di dubbio contenuto. Anche gli esperti IT calcoleranno gli indirizzi IP e istituiranno un sito di utenti potenzialmente pericolosi (The Russian Information System “Laplace’s demon”). Quindi, più sofisticate saranno tecnologie basate sui Big Data, più importante sarà:
1) ridurre al minimo le minacce di accesso per i terroristi a queste nuove tecnologie; 2) cercare in anticipo i metodi per contrastare i terroristi che hanno anche un certo accesso limitato agli strumenti di Big Data; 3) stimare e controllare i rischi di utilizzo dei Big Data nel quadro e gli interessi della società civile.

Articolo originale in lingua inglese al seguente link: Big Data and the terrorist threatsM.

* Evgeny Pashetsev. Dottore in Storia, ricercatore emerito presso l’Accademia Diplomatica del ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, direttore del Centro Internazionale per gli Studi Politici e Sociali (ICSPSC). Professore presso la cattedra di Filosofia del Linguaggio e della Comunicazione della Università Statale di Mosca Lomonosov.