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Il membri del Consiglio di gabinetto di Londra hanno tirato fuori oggi uno studio dell’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne (sostituito in luglio con Philipp Hammond) risalente ad aprile, cioè a prima del referendum sulla Brexit, nel quale risulta che un’eventuale “hard Brexit” potrebbe costare alle casse del Tesoro britannico qualcosa come 66 miliardi di sterline, pari a circa 73 miliardi di euro.
Lo ha reso noto il The Times, spiegando che per “hard Brexit” si intente una dissociazione della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza che vi siano accordi di partenariato con Bruxelles.
Londra non ha ancora consegnato la richiesta ufficiale di uscita dall’Ue, la quale permetterebbe di avviare i relativi processi tecnici previsti dall’articolo 50 dello Statuto e, per quanto il capo della Commissione e tutti i leader europei spingano per arrivare ad un dunque, Londra tergiversa, con il premier Theresa May che ha indicato in marzo il termine per avviare la procedura.
La Brexit non sarà immediata: l’iter durerà due anni, in quanto Londra dovrà trattare accordi con i 27 membri, mentre è ancora difficile constatare quanto costerà al Tesoro britannico fare breccia nel risentimento della Commissione europea.
