Cambiano i giochi elettorali e Sobotka si rimangia la parola, ‘nessun muro al Brennero’

di Enrico Oliari –

sobotka wolfgang grandeMERANO – Se prima il centrosinistra austriaco faceva la voce grossa sul Brennero per cercare di non perdere voti in vista delle presidenziali del 24 aprile, ora, dopo la vittoria al primo turno del nazionalista ed euroscettico Norbert Hofer (Fpoe), le carte in tavola sono cambiate e l’ordine è quello di non consegnare al centrodestra la vittoria al ballottaggio, magari sostenendo chi al ballottaggio ci andrà, ovvero il verde Alexander van der Bellen.
Così il ministro dell’Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, che prima delle elezioni aveva annunciato la costruzione della barriera anti-immigrati al Brennero, oggi a Merano, dov’era per il congresso dell’Svp, ha fatto marcia indietro e ha garantito che “non ci sarà alcun muro” e “il confine non verrà chiuso”.
Le motivazioni del ripensamento del ministro non sono quindi da ricercare nelle pressioni dell’Unione Europea, quanto più in una mera retorica politica, tanto che Sobotka ha anche assicurato il “pieno sostegno” dell’Austria per il piano di Matteo Renzi del Compact migration.
D’altronde anche i ciucci sanno che un’eventuale chiusura del Brennero costerebbe all’Austria miliardi, dal momento che dal valico austro-italiano passano un terzo delle merci che entrano ed escono su gomma dal nostro paese verso il centro Europa, cioè 29 milioni di tonnellate sul totale di 89 milioni, ed una misura simmetrica dell’Italia metterebbe in ginocchio l’Austria.
Per il Sobotka di oggi “Bisogna creare le infrastrutture e le misure necessarie in Libia e in tutti gli altri paesi di partenza” dei migranti, segno di un ragionamento più in chiave europea che autodeterminate di Vienna.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha ribadito in un’intervista al giornale del gruppo tedesco Funke Mediengruppe che l’eventuale decisione dell’Austria di chiudere il valico del Brennero, comporterebbe “una catastrofe politica” per l’Europa. E, rifacendosi al traffico commerciale, il capo della Commissione Ue Juncker ha ricordato che il Brennero rappresenta un valico di transito chiave per i trasporti europea, aggiungendo che e “Questo è il motivo per cui tutto ciò che può bloccare il Brennero avrebbe non soltanto gravi conseguenze economiche, ma conseguenze politiche particolarmente pesanti”. “Quello che vediamo in Austria – ha aggiunto – lo vediamo anche, purtroppo, in altri paesi europei, in cui i partiti stanno giocando con le paure della gente”.
Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha affermato ieri da Firenze, dov’era per lo “State of the Union”, che “Il primo muro è quello della paura: se si gioca la carta della paura, dei muri, si sa dove si inizia e non dove si finisce”.”Noi proponiamo di aiutare” l’Africa, ha aggiunto, di aiutare i migranti “a casa loro, di investire in cooperazione internazionale. Proponiamo investimenti diversi”.