Cambio al vertice di Pirelli, esce Jianxin, entra Ning Gaoning

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Il presidente di Pirelli & C. S.p.A. Ren Jianxin ha rassegnato le dimissioni da tutti i ruoli ricoperti nel consiglio di amministrazione della società, due settimane dopo aver annunciato il suo ritiro come presidente della China National Chemical Corp (ChemChina), il maggiore azionista di Pirelli.
Ning Gaoning, che è stato nominato nuovo presidente di ChemChina, assumerà a questo punto la posizione di leadership nella Pirelli. A tale proposito Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Pirelli, ha presentato una proposta a una riunione già programmata, per nominare Ning Gaoning presidente.
Chi è Ren Jianxin?
Ren Jianxin subentrato a Marco Tronchetti Provera nell’anno 2015, che si è dimesso dalla posizione in seguito all’acquisizione del controllo di maggioranza di Pirelli da parte di ChemChina, ha fondato il colosso cinese nel 1996 prendendo il controllo di più 100 fabbriche chimiche del paese che al momento si trovavano ad affrontare svariati ed irreversibili problemi finanziari.
Sotto la sua guida, la ChemChina ha effettuato operazioni di risanamento mirate con alcune importanti acquisizioni sul mercato europeo, tra cui proprio la Pirelli nel 2016 con un’operazione da circa 7 miliardi di dollari, che in quel momento si sono rivelati ossigeno puto per l’azienda milanese che era in un evidente periodo di crisi finanziaria e commerciale.
La China National Chemical Corporation
La ChemChina, è oggi un’impresa di proprietà dello stato cinese costituita dalla fusione di influenti società sotto legita dell’ex Ministero dell’industria chimica, ed è la più grande azienda chimica della Cina; infatti, è classificata al 167esimo posto tra le aziende Global Fortune 500.
Dal punto dei vista dei quadri del personale, ChemChina vanta ben 160.000 impiegati, di cui 83.000 lavorano all’estero. Nell’anno 2016 il suo patrimonio ammontava a 377,642 miliardi di RMB, con ricavi pari a 300,127 miliardi di RMB.
Strategicamente posizionata per creare nuovi materiali nell’antica industria chimica, la ChemChina si è particolarmente specializzata in sei segmenti di business: nuovi materiali e prodotti chimici speciali; chimica di base; lavorazione dell’olio; agrochimici; pneumatici e prodotti in gomma e attrezzatura chimica.
Il programma della ChemChina
L’azienda Chem China oggi ha basi di produzione, di ricerca, sviluppo e reti di marketing in 150 tra paesi e regioni. Nello specifico, ha sei società specializzate, quattro unità direttamente collegate e 92 imprese di produzione e gestione.
Inoltre, controlla sette società quotate nel mercato A-share, con dieci filiali operanti sul mercato estero, ed è un’impresa orientata sempre più all’innovazione, tenendo conto che vanta ben 26 istituti di ricerca e progettazione che sono in continua espansione.
Alla fine del 2016, ChemChina aveva ottenuto 10.800 brevetti validi d’invenzione che rappresentavano il 76% della sua catena di produzione. Con un programma di sostenibilità completo, l’azienda cinese cooperante con la Pirelli Group, lavora per onorare i propri impegni in materia di sicurezza ambientale, risparmio energetico e riduzione delle emissioni di Co2, nel rispetto del trattato di Kyoto.
In qualità di leader nella gestione ad emissioni zero di idrocarburi la ChemChina mira, infatti, a ridurre al minimo l’inquinamento e le emissioni di anidride carbonica attraverso una gestione efficiente e con tecnologie all’avanguardia. Attualmente, la società sta attuando il cosiddetto 13esimo piano quinquennale, che prevede una sensibile accelerazione del processo di ristrutturazione industriale.
A tale proposito stabilirà un modello di business del tipo “3 + 1″ caratterizzato da “scienza dei materiali, scienze della vita e produzione avanzata con più ingegneria chimica di base”.
Queste sono dunque le prospettive e le ambizioni della Chem China ovvero un modo per diventare una società chimica di prim’ordine e con un alto coefficiente di competitività sul mercato internazionale in particolare in quello di pneumatici ed affini.
La strategia Pirelli in Cina
Tale ideale di marketing soddisfa in pieno le aspettative dei vertici aziendali della Pirelli Group, ed è per questo motivo che i massimi organi manageriali in primis il CEO Marco Tronchetti Provera, non hanno esitato nemmeno un minuto nel sostituire il dimissionario Ren Jianxin con un’altra figura di spicco, ovvero Ning Gaoning.
La ChemChina è dunque un grande punto di riferimento per il colosso Pirelli, poiché acquistando la maggioranza del pacchetto azionario negli ultimi anni i capitali provenienti dalla Cina hanno consentito alla società produttrice di pneumatici di completare la programmata conversione industriale, e di ritornare nella borsa di Milano. Il risultato in tal caso è stato davvero lusinghiero visto che è riuscita a raddoppiare il suo valore di mercato.
Nell’anno 2017, infatti, la vendita dei prodotti di alta qualità della Pirelli Group nella regione Asia-Pacifico ha generato una crescita del 18,3% su base annuale, e ciò ha consigliato al colosso milanese di aprire ben 3.700 punti vendita soltanto in Cina.
Gli ultimi eventi, rappresentano un’ulteriore conferma di quanto l’azienda Pirelli capitanata da Marco Tronchetti Provera tenga molto al mercato cinese e la conferma dell’incarico di presidente a Ning Gaoning non dovrebbe tardare ad arrivare.