Cambogia. La Corte suprema cancella l’opposizione e spiana la strada al premier Hun Sen

Notizie Geopolitiche –

Con una clamorosa sentenza la Corte Suprema della Cambogia ha disposto lo scioglimento per cospirazione del principale partito di opposizione, il Cnrp (Partito cambogiano di salvezza nazionale). In un solo colpo sono stati esautorati 55 deputati e 490 amministratori locali tra cui quelli delle due principali città di Phnom Penh e Siem Reap in mano al Cnrp, mentre il leader Kem Sokha era già stato arrestato agli inizi di settembre con l’accusa di alto tradimento e di cospirazione con potere straniere. 118 esponenti del partito sono stati sospesi per 5 anni dal diritto di fare politica.
A portare il caso alla Corte suprema è stato il ministro dell’Interno e vicepremier Sar Kheng, in carica dal 1992, ma è palese che quando accaduto rappresentai un uso strumentale della magistratura da parte del governo. Avendo infatti tolto di mezzo il Cnrp, il premier Hun Sen potrebbe così essere quasi certamente riconfermato alle elezioni del prossimo anno, come accade dal 1985.
Paventando possibili arresti, diversi esponenti del Cnrp hanno lasciato la Cambogia, tra cui i vice presidenti Mu Sochua e Eng Chhay Eang.
La Corte suprema ha basato la sua decisione su un video del 2013 in cui Kem Sokh parlava di prendere il potere con l’aiuto di Washington, un’accusa sempre respinta dal capo del Cnrp.
Al momento nessuna reazione da parte di re Norodom Sihamoni, ma va detto che in Cambogia la monarchia ha un ruolo pressoché figurativo.