Cameron: il messaggio del Corano e la deriva fondamentalista

di Alessio Cuel –

La deriva fondamentalista di Wollwich, compiuta da due integralisti islamici africani che decapitano un soldato britannico, lascia attonita l’opinione pubblica britannica e mondiale; incerta sulle misure di sicurezza da intraprendere per favorire una più concreta integrazione di fasce minoritarie della popolazione; ed allo stesso tempo scongiurare fatti drammatici come quello di Londra.
Nel dibattito socio-culturale britannico il rischio, individuato brillantemente dal primo ministro David Cameron, è quello di un’avversione totale al messaggio coranico, in virtù del modus operandi perpetrato da talune fasce di popolazione, poco integrate nel tessuto sociale, che ad esso si richiamano.
Un rischio quantomai attuale, quello della generalizzazione; che contribuisce a mettere a repentaglio la natura stessa della società inglese; da sempre cosmopolita, aperta e solidale con gli ultimi.
E’ proprio in quest’ottica, quella della pacificazione nazionale, che va carpito il messaggio innovatore, ed allo stesso tempo necessario di Cameron, che distingue, in modo netto e definitivo “il messaggio sacro del Corano dall’integralismo e dall’odio che divide gli uomini”.
Nel discorso del 23 maggio Cameron rimarca come l’attacco subìto da parte del proprio Paese, sia non solo un attacco contro un soldato del Regno Unito, ma anche, e soprattutto, l’attacco contro un padre di famiglia; un atto quindi che non solo inficia la sicurezza nazionale ma anche, e soprattutto, la sua unità sociale.
Il primo ministro si concentra poi sulle necessarie misure da intraprendere per garantire la sicurezza dei propri cittadini, spiega come nei dialoghi con il Comitato di crisi (Cobra) e con lo stato maggiore della Polizia ci si sia chiesti il motivo per il quale i due individui fossero a piede libero; essendo già noti ai servizi.
Molte domande sono quindi quelle che Cameron si troverà a fronteggiare nelle prossime settimane, conscio di come il pericolo stia anche e soprattutto nelle possibili reazioni da parte della popolazione, nelle derive razziste e xenofobe.
Il messaggio del 23 maggio contro il terrorismo e contro il fondamentalismo da un lato rimarca la necessità di intraprendere misure per garantire l’incolumità dei cittadini, dall’altro sottolinea come l’unità nazionale, e non l’odio verso la diversità, sia il miglior modo per approcciare il problema.
Ecco perché il messaggio di Cameron di ieri è non solo un messaggio forte, deciso e perentorio: è un messaggio di pace.