Catalogna. La maggioranza silenziosa in marcia contro la secessione, ‘Prou! Recuperem el seny’

di Guido Keller

Un milione di persone (350mila secondo la polizia Catalana) hanno manifestato oggi per le vie di Barcellona “per recuperare il buonsenso”, come era nello slogan dei manifestanti.
Perché in Catalogna esiste una maggioranza silenziosa di persone contrarie all’indipendenza promossa da presidente regionale Carles Puigdemont attraverso il referendum del 1 ottobre, gente che non ha voluto votare perché, catalani, “somos espanholes”.
Una consultazione referendaria – è bene ricordarlo – controversa, non solo in quanto bollata come incostituzionale dalla Corte suprema o osteggiata anche con il pugno duro dalla Guardia Civil, ma anche perché tra sequestri di urne, arresti di funzionari, gente che ha votato in più seggi e la mancanza di un quorum ha reso il risultato farlocco e del tutto inattendibile. Tant’è che, sebbene il “sì” all’indipendenza abbia avuto oltre il 92% delle preferenze, alle urne si è recata meno della metà della popolazione, cioè 2.286.217 votanti pari al 43,03% degli aventi diritto, addirittura meno del referendum gemello del 2014 indetto da Artur Mas.
E così un lungo e affollatissimo corteo con cartelli e moltissime bandiere spagnole, europee e catalane si è snodato da Urquinaona lungo la Via Laietana fino a Paseo de Picasso, in realtà quasi fermo perché già dalla tarda mattinata era invaso dai manifestanti. In testa il Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa, che poi ha arringato la folla, il prefetto spagnolo in Catalogna Enric Millo, il ministro della sanità di Madrid Dolors Montserrat, l’ex-presidente spagnolo dell’Europarlamento Josep Borell, esponenti dei popolari tra cui la presidente del partito Cristina Cifuentes, il presidente di Ciudadanos Albert Rivera e il dirigente del Pp catalano Xavier Albiol.
Tra gli slogan soprattutto “Prou! Recuperem el seny” (“Basta! Recuperiamo il buon senso”), “Puigdemont in prigione!”, “Trapero traditore!”. Josep Lluis Trapero è il comandante dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale spagnola che non ha atteso agli ordini di Madrid nel contrasto ai manifestanti indipendentisti ed addirittura non si è schierata a difesa dei colleghi della Guardia Civil: già interrogato dal prefetto Enric Mill, rischia fino a 15 anni di reclusione per sedizione.
Nel suo intervento alla Estaciò de França Mario Vargas Llosa ha detto che “La passione può essere pericolosa quando la muove il fanatismo e il razzismo. La peggiore di tutte è la passione nazionalista”, e all’Ansa ha spiegato che il messaggio diretto al mondo è che “Un’immensa massa di catalani non accetta di vedersi imposto un golpe e scende in strada per la legalità e per la libertà”.
Con un tweet il premier spagnolo Mariano Rajoy ha comunicato che “’Recuperiamo il senno’ in difesa della democrazia, della Costituzione e della libertà. Preserviamo l’unità della Spagna”.
In altre città del paese vi sono state manifestazioni spontanee.