Cina. Dazi sui cereali Usa del 178,6%

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In quella che è ormai una guerra commerciale dichiarata a suon di dazi, il governo cinese ha annunciato oggi l’imposizione di pesanti tasse sui cereali, in particolare sul sorgo. Nella fattispecie il ministero del Commercio cinese ha fatto sapere di una decisione preliminare che imporrà agli importatori di sorgo statunitense di versare fondi pari a dazi del 178,6% a copertura delle possibili misure antidumping, dal momento che fino ad oggi il cereale è stato venduto a prezzo “impropriamente basso”.
Il fatto segue di poche ore la messa sotto accusa del gigante cinese Zhongxing Telecommunications Equipment (Zte), leader nel settore delle telecomunicazioni ed operante negli Usa: secondo le autorità federali la Zte avrebbe prodotto documenti falsi per commerciare con l’Iran, sottoposto alle sanzioni di Washington. L’amministrazione Usa ha quindi proibito di fornire alla Zte la propria componentistica, come pure di procedere acquisti.
Tuttavia se alla Cina viene chiusa una porta (sono 1.350 i beni di importazione su cui Donald Trump vuole mettere i dazi), se ne apre un’altra: dopo un confronto tra il ministro degli Esteri giapponese Taro Kono e il collega cinese Wang Yi, è stato deciso di rispolverare i trattati di 8 anni fa e di coinvolgere nel libero scambio la Corea de Sud, e già il mese prossimo ci sarà un summit a tre a Tokyo con il premier cinese Li Keqiang, il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il premier Shinzo Abe, anche in previsione del maxi-progetto della Nuova Via della Seta.
Oggi l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino ha reso noto che il Pil della Cina è cresciuto del 6,8% annuo nel primo trimestre, come nei due precedenti.