Cop23. Presiederanno le Fiji, ma tutto si svolgerà in Germania

di C. Alessandro Mauceri

Dopo le inutili promesse della COP21 di Parigi e la delusione per la COP22 di Marrakech (secondo molti dovuta alla presa di posizione di Trump sui temi dell’impatto delle scelte dell’uomo sull’ambiente), le aspettative per la COP23 sono alte.
Molti sono anche i dubbi sulla reale efficacia di questi incontri, perplessità dovute al modo stesso di organizzare i lavori. A presiedere i lavori della COP23 saranno le isole Fiji. Una decisione che non sorprende dato che sono state proprio loro tra i primi paesi a ratificare gli accordi di Parigi. E non sono pochi a pensare che il motivo di tanta solerzia deriverebbe dal fatto che proprio queste isole sarebbero uno dei paesi maggiormente colpiti dall’innalzamento delle temperature e dal conseguente innalzamento del livello dei mari. Gli atolli e le nazioni insulari sono le più a rischio al punto che si starebbero già valutando veri e propri piani di evacuazione.
Ma la cosa che più sorprende è che sebbene alle isole Fiji sia stata affidata la presidenza della COP23 gli incontri si svolgeranno da tutt’altra parte: in Germania, a Bonn. Un segnale importante che significa che la decisione di far presiedere i lavori alle Fiji sia solo simbolica. A presiedere di fatto se non di diritto i lavori sarà la Germania, ovvero un paese che ha recentemente confermato la propria decisione di ricorrere a sistemi di produzione energetica come le centrali a carbone. Un paese dove poco o niente è stato fatto per imporre a quella che è una delle maggiori aziende produttrici di automobili di pagare per l’inganno riguardante le emissioni dei gas di scarico (Dieselgate).
“Si tratterebbe di una formidabile opportunità per accendere i riflettori sulle difficoltà alle quali devono far fronte le nostre popolazioni”, ha detto Cameron Diver, vice direttore generale del Segretariato per le comunità del Pacifico dopo la decisione di affidare alle Fiji la presidenza dei lavori. Ma dato che secondo alcuni raggiungere l’arcipelago nel Pacifico sarebbe troppo complicato da un punto di vista logistico, allora si sono cercate altre sedi.
Possibile che non esistesse alcuna sede per accogliere la COP23 più vicina della Germania? Il dubbio che la decisione non abbia nulla a che vedere con un problema logistico è confermato dalla decisione di effettuare in Germania non uno ma ben 12 dei 13 incontri sull’ambiente che precederanno la COP23. A febbraio a Bonn si sono svolti i lavori del 77esimo meeting del CDM-Accreditation Panel e del 18esimo meeting del CGE.
Tra pochi giorni sempre in Germania e sempre a Bonn si terrà il 93esimo meeting del CDM-Executive Board, cui seguirà sempre nella stessa città il 14esimo GHG inventory LR Meeting.
E poi il 31esimo meeting della LEG. L’11esimo meeting dell’Adaptation Committee.
Il 15esimo meeting della Standing Committee on Finance. E subito dopo la IV REDD Technical
Assessment Session; quasi in concomitanza con l’APA Transparency Inter-sessional Workshop. Sempre a marzo a Bonn avranno luogo il 72esimo meeting del CDM-Methodologies Panel, il 53esimo meeting del Small Scale Working Group e il quinto meeting dell’Executive Committee del Warsaw International Mechanism for Loss and Damage associated with Climate Change Impacts.
Immediatamente dopo inizieranno i lavori del 14esimo meeting of the Technology Executive Committee. E poi il NAP Expo 2017, il 94esimo meeting del CDM-Executive Board, la Climate Change Conference a maggio, e il Multilateral Assessment dell’International Assessment and Review process, il Technical Expert Meeting on mitigation e il Technical Expert Meeting on adaptation, il quinto Dialogue on Action for Climate Empowerment, il Meeting dell’ “ad hoc technical expert group to consider the two areas of the work programme on response measures”, The 6th meeting of the Durban Forum on capacity-building, la sessione di lavori sul long-term climate finance, la tavola rotonda sul process to identify the information to be provided by Parties in accordance with Article 9, paragraph 5, of the Paris Agreement, il 40esimo meeting del Joint Implementation Supervisory Committee, il 78esimo meeting del CDM-Accreditation Panel e molti altri.
Solo due eventi in vista della COP23 non avranno luogo a Bonn: il LEG Regional Training Workshop sul NAPs per i paesi anglofoni africani meno sviluppati, che si svolgerà a Lilongwe, in Malawi, e il Training Seminar sui gas serra che si terrà a Victoria Falls, nello Zimbabwe.
Tutto il resto sarà gestito e realizzato in Germania, a Bonn, nella sede dell’UNFCCC. In quella che è la sede in cui verranno discussi, spulciati, analizzati e dibattuti i temi principali legati ai cambiamenti climatici. E poi, come è avvenuto lo scorso anno e anche nel 2015 al solito, si deciderà di non fare nulla per non disturbare le multinazionali.