Corea del Nord. Ancora un lancio di un missile. Proteste dalla comunità internazionale

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Il regime nordcoreano ha ancora una volta lanciato un missile di test verso il Mar del Giappone. Pyongyang aveva parlato in un suo comunicato di “missile intercontinentale”, ma in realtà si è trattato di un missile balistico a medio-intermedio raggio, il quale ha volato per circa 500 chilometri prima di inabissarsi nelle acque internazionali del mare. Il lancio è avvenuto alle 7.55 (o.l.) da una rampa situata nei pressi della città nord-occidentale di Kusong.
L’iniziativa va letta sia in chiave esterna, ovvero per mostrare i muscoli alla comunità internazionale, che interna, dal momento che la propaganda del regime fa perno sulla presunta minaccia di attacchi nucleari e quindi giustifica le ingenti spese militari ad un popolo costretto, specie nelle zone rurali, alla fame.
Unanime la condanna della comunità internazionale: il premier giapponese Shinzo Abe ha parlato di test “assolutamente intollerabile” ed ha chiamato ancora una volta al “rispetto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
Il presidente Usa Donald Trump, che ieri ha incontrato a Washington Abe, ha affermato che “Voglio solo che tutti capiscano che gli Stati Uniti d’America sono al fianco del Giappone, suo grande alleato al 100%”, mentre il ministero degli Esteri sudcoreano ha emesso una nota in cui ha definito il lancio “non solo una violazione esplicita e chiara delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, ma anche una grave minaccia per la pace e la stabilità della penisola coreana e la comunità internazionale nel suo complesso”. “Questo dimostra – prosegue la nota – la natura irrazionale del regime di Kim Jong-un, fanaticamente ossessionato dallo sviluppo nucleare e missilistico”.