Corea del Nord. Condanna dell’Onu per il test missilistico. Gli Usa, ‘opzione militare sul tavlo’

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Dopo il test missilistico di ieri della Corea del Nord, puntuale è arrivata la condanna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’azione è stata definita dall’organismo sovranazionale “altamente provocatoria”, anche perché il vettore, che ha volato per 3.700 chilometri, ha ancora una volta violato i cieli del Giappone superando l’isola di Hokkaido.
Il Consiglio di sicurezza ha invitato i 193 paesi membri a “mettere immediatamente in pratica” le sanzioni approvate pochi giorni fa in risposta al test nucleare del 3 settembre scorso, quando il regime di Kim Jong-un ha fatto esplodere una bomba all’idrogeno dalla potenza di 160 chilotoni.
Inoltre è stata sottolineata “l’importanza di lavorare per ridurre le tensioni nella penisola coreana”, ma resta il fatto che tra la Corea del Nord e la Corea del Sud non è mai stata siglata la pace del conflitto terminato nel 1953, per cui i due paesi sono ufficialmente ancora in guerra: lì gli Usa hanno dislocato 33mila militari ed armamenti vari, ed ogni anno compiono esercitazioni congiunte che sono interpretate come una minaccia da Pyongyang.
“E’ di vitale importanza – è stato detto in occasione della seduta d’urgenza – che la Corea del Nord mostri immediatamente un sincero impegno alla denuclearizzazione attraverso azioni concrete, e mostri l’importanza di lavorare per ridurre le tensioni nella penisola e altrove”.
Gli Usa, che proprio a causa della tensione stanno facendo affari d’oro vendendo armi e missili Thaad a Corea del Sud e Giappone, insistono tuttavia con il braccio di ferro ed il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale H. R. McMaster, ha ribadito che sul tavolo “C’è un’opzione militare”, anche perché non si tratta di un “problema fra gli Stati Uniti e la Corea del Nord ma fra il mondo e la Corea del Nord”,