Corea del Nord. Dopo le sanzioni Pyongyang promette vendetta

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Dopo la nuova ondata di sanzioni stabilite dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord per i continui test di lancio di missili balistici, il regime di Pyongyang ha annunciato che “Siamo pronti a rispondere con azioni molto più forti affinché gli Usa paghino a caro prezzo il loro violento crimine contro il nostro Paese e il nostro popolo”.
Le sanzioni adottate penalizzano la Corea del Nord con un miliardo di dollari di blocco dell’export, oltre al divieto per i paesi Onu di acquistare dalla Corea del Nord carburi, ferro, piombo e di frutti di mare, di assumere altri lavoratori nordcoreani e di aprire joint-venture sia da parte di singoli che delle aziende con Pyongyang.
Dal governo nordcoreano si è fatto sapere che “Se i nemici credono che la Corea del Nord possa essere frenata dalle sanzioni, non è altro che un’illusione. Fintanto che gli Stati Uniti continueranno con la loro politica ostile e il ricatto nucleare, non sposteremo un piede dal nostro cammino verso il rafforzamento della nostra forza nucleare”.
Eppure al Consiglio di sicurezza il voto è stato unanime, anche dell’alleata Cina che non ha esercitato il diritto di veto, ed il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha chiesto al collega nordcoreano Ri Yong-ho di rispettare le risoluzioni dell’Onu e cessare le provocazioni, inclusi i test missilistici e nucleari. Tuttavia Wang ha invitato gli Usa e la Corea del Sud a “fermare le crescenti tensioni”, con evidente riferimento alle continue esercitazioni che si tengono in Corea del Sud e che coinvolgono i 38mila militari statunitensi di stanza nella parte meridionale dell’isola.
Due giorni fa il consigliere per la sicurezza nazionale americano, il generale Herbert Raymond McMaster, aveva detto in un’intervista alla Mnsb che “gli Stati Uniti sono pronti a tutte le opzioni per contrastare la minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord, compresa quella di una guerra preventiva”.