Corea del Nord. Lanciato un altro missile: ha sorvolato il Giappone

Notizie Geopolitiche

Com’era successo il 28 di agosto, la Corea del Nord ha lanciato oggi un altro missile balistico che ha sorvolato il Giappone prima di inabissarsi 2mila chilometri dopo l’isola settentrionale di Hokkaido.
Da quanto si è appreso il vettore, un Hyunmu, ha volato per 3.700 chilometri a 770 chilometri di altezza, una chiara violazione delle norme internazionali che in altri momenti verrebbe letta come una dichiarazione di guerra.
Nonostante le ripetute condanne delle Nazioni Unite, l’ultima di pochi giorni fa (n. 2.375) per il test della bomba all’idrogeno da 160 chilotoni, il regime di Kim Jong-un persevera nel suo programma militare, ma ad essere debole è anche la posizione degli Stati Uniti in quanto tecnicamente continuano ad essere loro a minacciare la Corea del Nord, paese ufficialmente in guerra con il vicino a sud dal 1953, con i 33mila uomini presenti delle oltre 50 basi lì dislocate, i sistemi missilistici e le continue esercitazioni congiunte.
Unanime – ma ormai si tratta di un disco rotto – la condanna della comunità internazionale, in primis del premier giapponese Shinzo Abe, per il quale il suo paese “non tollererà mai l’azione provocatoria che minaccia la pace nel mondo”. “Se la Corea del Nord continuerà a percorrere questa strada – ha aggiunto Abe -, non avrà un futuro luminoso”.
Dagli Usa, che al Consiglio di sicurezza dell’Onu contavano di incassare per la Corea del Nord sanzioni più pesanti a cominciare dal blocco totale delle importazioni di petrolio, il segretario di Stato Rex Tillerson ha rivolto un appello a Cina e Russia ad assumere “azioni dirette”: “La Cina fornisce alla Corea del Nord la gran parte del suo petrolio. La Russia è il principale datore di lavoro del lavoro forzato nordcoreano”, ha affermato Tillerson, aggiungendo che “Cina e Russia devono indicare la fine della loro tolleranza per questi lanci missilistici assumendo azioni dirette proprie”
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha riportato che “La Cina si oppone alla violazione, da parte della Corea del Nord della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e al suo uso di tecnologia di missili balistici per attività di lancio”, sottolineando che “Il cuore del problema è l’opposizione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti”. Una frecciatina nei confronti di Tillerson, al quale Hua Chunying ha fatto notare che “Criticare ingiustamente gli altri e rifuggire dalle proprie responsabilità in qualche modo è non offre alcun aiuto per la soluzione del conflitto”.
Condanna “ferma” per il lancio del missile è stata espressa anche dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, il quale ha parlato di “atti provocatori” che innescano “un’escalation di tensioni”.
Il presidente sudcoreano Moon Jae-in, che in campagna elettorale si era detto pronto al dialogo e a un incontro con Kim Jong-un, ha affermato che la ripresa dei contatti è “impossibile in una situazione come questa”.
La Pesc Federica Mogherini ha definito il test di oggi un’”oltraggiosa provocazione” ed a ipotizzato nuove sanzioni nei confronti di Pyonyang.