Corea del Nord. Pechino applica le sanzioni Onu, chiuse aziende nordcoreane in Cina

di Francesco Cirillo –

Giovedì scorso le autorità cinesi hanno deciso di accelerare l’attuazione delle sanzioni Onu stabilite nei confronti della Corea del Nord a seguito del test nucleare da 160 chiloton del 3 settembre. Dopo aver messo al bando l’esportazione di petrolio e carbone verso Pyongyang, Pechino ha deciso di chiudere tutte le aziende nordcoreane che operano sul territorio della Repubblica Popolare Cinese.
Secondo le autorità cinesi, il provvedimento deve servire come monito al dittatore nordcoreano di desistere a nuove escalation. Il ministero del Commercio cinese ha dato un tempo di 120 giorni a tutte le aziende e joint-venture nordcoreane e sino-nordcoreane per bloccare le attività.
L’annuncio è stato dato il 12 settembre ma a livello internazionale solamente il 28 settembre. Oggi si recherà in visita a Pechino il segretario di stato americano Rex Tillerson per discutere con i cinesi azioni bilaterali volte a scongiurare nuove tensioni nella penisola coreana.
Sabato scorso la Cina aveva già attivato la prima fase delle nuove sanzioni Onu con il blocco delle esportazioni di petrolio e gas liquefatto verso Pyongyang al fine si stemperare la situazione, anche perché tra il 23 e il 24 settembre alcuni bombardieri e caccia statunitensi hanno sorvolato i cieli sudcoreani a pochi chilometri di distanza da quelli di Pyongyang.
Anche se la risoluzione Onu del 12 settembre è stata votata all’unanimità, Russia e Cina continuano ad inviare appelli per un ritorno al dialogo tra le parti. Mosca chiede di mantenere la calma, mentre la Cina, per voce del suo ministro degli Esteri, Wang Yi, ha chiesto a Tokyo di mantenere aperti i corridoi di comunicazione per un dialogo con la Corea del Nord.