Corea del Nord. Pronti a ‘cancellare gli Usa dalla faccia della Terra’. Arrestato un cittadino Usa

Notizie Geopolitiche –

Gli Usa, “l’impero dei mali”, vogliono “infliggere alla nazione coreana un orribile disastro senza precedenti”, per cui “siamo pronti a cancellarli dalla faccia della Terra!”.
E’ quanto scritto oggi sul Rodong Sinmun, il quotidiano ufficiale del Partito dei Lavoratori che oggi riporta un documento intitolato “Piano di guerra biochimica contro la nazione coreana sotto attacco”, ovvero un piano dei militari Usa stanziati nella Corea del Sud di guerra chimica contro il nord.
In realtà la retorica del regime di Kim Jong-un rivolta alla popolazione è quella di un paese costantemente sotto il rischio di attacco, cosa che permette di giustificare ad un popolo in diverse aree, specie quelle rurali, costretto ancora alla fame le ingenti spese militari.
Intanto continua ad avvicinarsi alla Corea del Nord la portaerei Usa Carl Vinson, con in suo convoglio: il regime si è detto “pronto ad affondare la nave per dimostrare la propria potenza militare”.
Difficile che i nordcoreani commettano l’errore di attaccare per primi, mentre è più probabile che si possa venire a creare un “casus belli” con l’annunciato test nucleare, che potrebbe avvenire martedì 25 aprile, 85mo anniversario della fondazione dell’esercito nordcoreano.
Lì sarà da vedere se Donald trama interverrà colpendo rampe di lancio e siti militari, come ha minacciato finora.
Sono invece sconosciuti i motivi che hanno portato all’arreso venerdì scorso di un cittadino Usa di origine nordcoreana, un ex professore della cinese Yanbian University of Science and Technology (Yust), che ha una sede anche a Pyongyang. L’uomo, che ha circa 50 anni e che, ironia della sorte, fa per cognome Kim, è stato fermato all’aeroporto mentre stava lasciando il paese, e viene ad essere il terzo cittadino statunitense arrestato in Corea del Nord.
Nel marzo 2016 un cittadino statunitense di 21 anni, Otto Warmbier, è stato condannato a 15 anni di lavori forzati per il tentativo di furto di un cartello propagandistico.
Nel mese di aprile dello stesso anno, Kim Dong-chul, un cittadino di origini sudcoreane ma naturalizzato statunitense, è stato condannato a 10 anni di lavori forzati per spionaggio.
Nel novembre 2014 le autorità di Pyongyang hanno invece rilasciato due cittadini americani, Mattew Todd Miller e Kenneth Bae, detenuti nel paese rispettivamente da sette mesi e da due anni.
Bae, un giovane di 24 anni, era giunto in Corea del Nord dove aveva stracciato i documenti e chiesto asilo politico, dicendo di avere informazioni sui soldati Usa dislocati in Corea del Sud, informazioni poi rivelatesi false: per questo era stato condannato a 15 anni di lavori forzati.
Miller era entrato due anni prima nel paese quale missionario, in modo abusivo, venendo quindi condannato a 6 anni di lavori forzati.