Corea del Nord. Tillerson protesta contro Cina e Russia: vuole il blocco dei traffici marittimi

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Il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, è intervenuto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per ribadire la disponibilità al dialogo con la Corea del Nord ma anche per protestare contro l’atteggiamento di Russia e Cina, che a suo dire continuerebbero ad avere rapporti commerciali con Pyongyang.
Davanti ai continui test missilistici e nucleare portati a termine dal regime di Kim Jong-un, la posizione degli Stati Uniti è quella di arrivare a nuove sanzioni che implichino il blocco totale dei traffici commerciali, una soluzione estrema a cui Russia e Cina, paesi con diritto di veto al Consiglio di sicurezza, continuano a dirsi contrari.
Per Tillerson le due potenze devono “aumentare la loro pressione sulla Corea del Nord, oltre ad attuare le sanzioni delle Nazioni Unite”, dal momento che “La Corea del Nord è la più grande minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Si è poi spinto oltre, accusando la Cina di sfruttare i lavoratori nordcoreani i quali poi inviano i salari a casa.
Anche il Giappone, sorvolato in più occasioni dai missili balistici nordcoreani, ha annunciato un ulteriore inasprimento delle sanzioni aggiungendo alla lista che già comprende 103 enti e 108 persone, 19 tra aziende e individui: si tratta perlopiù di enti impegnati nel settore dei servizi finanziari, del commercio di carbone e del trasporto marittimo.
Il portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano ha affermato, come riportato dall’agenzia ufficiale Kcna, che un eventuale blocco navale operato su pressioni Usa corrisponderebbe ad un atto di guerra e a un’”arbitraria violazione” della sovranità e della dignità della Corea del Nord. Ha poi aggiunto che il presidente Usa Donald Trump sta compiendo “un ampio passo, estremamente pericoloso, verso la guerra nucleare”.
L’atteggiamento belligerante del regime nordcoreano si spiega con il fatto che la Corea del Nord si trova ancora ufficialmente in guerra con gli Usa e la Corea del Sud, in quanto non è mai stata firmata la pace dal conflitto 1950 – 1953. Contestualmente gli Usa mantengono nelle proprie basi in Corea del Sud circa 33mila militari, da anni vengono compiute esercitazioni navali e militari e soprattutto lì gli Usa hanno istallato armi di ogni genere, in pratica sotto la porta di casa del nemico.