Corea del Sud. Trump in visita: strali contro Kim

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La nebbia ha fatto saltare la storica puntata di Donald Trump alla Zona demilitarizzata istituita nel 1953 tra le due Coree, poiché l’elicottero su cui viaggiava non è riuscito ad atterrare per la scarsa visibilità, lasciando il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in, che era giunto lì in auto, ad aspettarlo inutilmente.
Per il resto la visita di Trump in Corea del Sud, arrivata dopo quella in Giappone e prima di quella in Cina, non si è rivelata in nulla di particolarmente significativo, per cui sui media sono girati i toni e gli strali contro la Corea del Nord, “Non metterci alla prova”.
Il presidente Usa, che grazie alla crisi con la Corea del Nord sta facendo affari d’oro vendendo armi e sistemi missilistici da difesa, nel suo discorso davanti al parlamento di Seoul si è rivolto all’indirizzo di Kim Jong-un ammonendo di “Non sottovalutarci, non metterci alla prova. Difenderemo la nostra sicurezza comune, la nostra prosperità e la nostra sacra libertà”, ed ha parlato di nazione guidata da una “setta” che “non garantisce l’uguaglianza fra i cittadini”, tuttavia ha anche teso una mano a Pyongyang affermando che “Nonostante i crimini che avete commesso contro Dio e contro l’uomo, vogliamo aprire un percorso verso un futuro migliore. La Corea del Nord non è il paradiso che vostro nonno aveva immaginato. È un inferno che nessuno merita”.
Il presidente Usa ha concluso ribadendo che “Tutti i Paesi responsabili devono unire le forze per isolare il brutale regime della Corea del Nord. Non si può sostenere, rifornire, accettare” la Corea del Nord, con riferimento in particolare alla Cina e alla Russia.