Cpi. Mladic condannato all’ergastolo per i crimini compiuti nell’ex Jugoslavia

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Il Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra e contro l’umanità compiuti nel conflitto dell’ex Jugoslavia (1991 – 2001) ha condannato oggi all’ergastolo Ratko Mladic. Per i giudici l’ex generale è stato l’esecutore materiale degli ordini dell’allora presidente serbo Slobodan Milosevic, il quale aveva disposto l’eliminazione fisica dei serbo-musulmani, una pulizia etnica volta a creare uno stato indipendente abitato solo da serbo-bosniaci.
Nei 530 giorni di udienze è stato mostrato un video in cui si vedeva Mladic dare ordine ai soldati di separare i maschi adulti ed adolescenti dalla popolazione serbo-musulmana e quindi di dare inizio alla mattanza. L’ex generale, che oggi ha 74 anni, non godrebbe di buona salute. Lo scorso anno il diretto superiore di Mladic, il leader politico dei serbo-bosniaci Radovan Karadzic, è stato condannato a 40 anni di detenzione per genocidio.
Con una nota la Farnesina ha comunicato che “La sentenza emessa oggi dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia a carico di Ratko Mladic riguarda una delle pagine più dolorose della storia dell’Europa moderna. Il Tribunale ha compiuto in questi anni un fondamentale lavoro a favore della giustizia e della lotta all’impunità. L’Italia ha sempre sostenuto l’attività del Tribunale e rispetta le sue sentenze. Il nostro auspicio è che il verdetto odierno possa costituire la base per un rafforzamento dei rapporti tra le comunità toccate da quei tragici fatti, in un’ottica di integrazione regionale ed europea di cui l’Italia è convinta promotrice con il suo pieno impegno a favore dell’adesione dei Balcani occidentali all’Ue. Si tratta di un traguardo strategico anche per il superamento di ogni lascito del tragico passato nella regione, una evoluzione di fondamentale importanza che va perseguita in uno spirito di riconciliazione e di piena collaborazione tra tutti gli attori dell’area”.