Due terzi della popolazione globale in condizione di scarsità idrica

di Viviana D’Onofrio – 

Quello della carenza idrica ha ormai assunto i contorni di un “top global risk“ con il quale la comunità internazionale si trova a fare i conti oggi, oltre a costituire una delle principali minacce che essa è inevitabilmente destinata ad affrontare in un prossimo futuro.
L’acqua risulta essere una risorsa sempre più scarsa, in particolare in alcune aree del globo, e lo diventerà in misura maggiore in futuro, anche a causa di fattori quali l’incremento della popolazione mondiale e gli effetti negativi del cambiamento climatico.
Diversi studi hanno da tempo messo in evidenza come alcune regioni del pianeta si trovino già a fare i conti con una situazione di carenza d’acqua e come questo problema sia inevitabilmente destinato a peggiorare nei prossimi anni. Con tutte le implicazioni che tale fenomeno comporta per la sicurezza delle aree maggiormente instabili ed insicure del globo e per quella del mondo intero.
Secondo il World Resources Institute (WRI), 33 Paesi nel mondo si troveranno ad affrontare una situazione di elevato stress idrico entro il 2040; quattordici di questi sono in Medio Oriente (considerato “the most water stressed region in the world“), tra cui nove considerati “extremely highly stressed“, avendo totalizzato un punteggio di 5,0 su 5.0: Bahrain, Kuwait, Palestina, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Israele, Arabia Saudita, Oman e Libano.
L’ultimo World Economic Forum, svoltosi a Davos, in Svizzera, nel gennaio scorso, ha individuato proprio nella crisi idrica il più grande rischio globale per i prossimi dieci anni.
Secondo un recente studio condotto da Science Advances, due terzi delle popolazione mondiale (4 miliardi di persone) si trovano attualmente a vivere in condizioni di grave carenza idrica per almeno un mese all’anno. Circa la metà di queste persone vive in India e in Cina.
Tra le aree del globo maggiormente colpite da “water scarcity“ vi sono il Pakistan, il Bangladesh, la Nigeria e gli Stati Uniti (in particolare gli stati della zona occidentale).
Circa due miliardi di persone vivono in condizioni di scarsità idrica tutto l’anno. La maggior parte di queste si trova in India ed in Pakistan, ma tra le aree maggiormente colpite vi sono anche lo Yemen e l’Arabia Saudita che, secondo lo studio in questione, si trovano in “an extremely vulnerable position”.
Tra i fattori alla base della crescente domanda globale di acqua vi sono l’aumento della popolazione mondiale, il miglioramento del tenore di vita, il cambiamento dei modelli di consumo e l’espansione dell’agricoltura irrigua.
Dallo studio condotto da Science Advances emerge un quadro molto più grave di quanto suggerito da precedenti studi, secondo i quali il numero di persone colpite da scarsità idrica era compreso tra 1,7 e 3,1 miliardi.
Un simile risultato derivava dal fatto che la ricerca precedente ha esaminato la disponibilità di acqua su base annua piuttosto che su base mensile, impedendo, così, di considerare la scarsità idrica in determinate aree del globo ed in specifici periodi dell’anno. Ciò ha fatto si che si ottenesse un quadro più roseo e fuorviante rispetto a quello reale.
Trovare un equilibrio tra la crescente domanda globale di acqua dolce e la salvaguardia degli ecosistemi costituisce, secondo lo studio, “una delle sfide più difficili ed importanti di questo secolo“.

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