Egitto. Confermata la nazionalità tedesca delle due vittime di Hurgada

di Guido Keller

Le autorità tedesche hanno confermato che le due vittime dell’attacco di ieri ad un resort di Hurgada, in Egitto, sono due concittadine, morte dopo essere state accoltellate da un individuo poi arrestato. Oltre a loro sono rimaste ferite altre quattro persone, anch’esse straniere dell’Europa orientale, si parla di ucraine, ceche e forse una russa.
Man mano che passano le ore appare evidente il quadro terroristico, per quanto in un primo momento la polizia egiziana abbia parlato dell’azione di una persona con disturbi mentali o di un tentativo di rapina.
Da quanto è stato appurato l’uomo, descritto come un ventisettenne che indossava una t-shirt di colore nero, è giunto alla spiaggia del Sunny Days Palacio passando da una attigua alla quale era giunto in moto, ha quindi estratto un coltello ed ha colpito chi trovava tra i turisti.
Testimoni hanno riferito che avrebbe urlato in arabo “Non voglio gli egiziani, non è voi che cerchiamo”, qualcuno ha udito anche “Allah akbar”, particolare che avvalorerebbe la pista del terrorismo. Nella penisola del Sinai, però più a nord-est, sono presenti i jihadisti di Ansar Beit al-Maqdis, gruppo affiliatosi all’Isis ed autore di numerosi attacchi ai militari e di esecuzioni in cui sono stati sgozzati individui ritenuti essere spie israeliane. Si è poi saputo che l’attentatore aveva avuto contatti con l’Isis attraverso internet, che gli aveva ordinato di colpire a Hutgada. Efiziano, era studente di economia e commercio.
L’Egitto continua ad essere martoriato dal terrorismo jihadista, si pensi alle stragi nelle chiese del 9 aprile (44 morti), ma ad essere prese di mira sono anche le località turistiche, probabilmente nel disegno di indebolire l’economia del paese e quindi alimentare malcontento e povertà, terreno fertile su cui fare pressione per il reclutamento e l’appoggio ideologico.
Già nel gennaio 2016 Hurgada è stata teatro di un’azione terroristica (3 feriti, un attentatore ferito ed uno ucciso), mentre il 31 ottobre è caduto sul Sinai un aereo russo (Volo Metrojet 9268) a causa di un ordigno esploso poco dopo essere decollato da Sharm el-Sheik: l’azione terroristica è stata rivendicata dall’Isis, 224 morti.
Nel gennaio 2016 vi sono stati spari contro un bus di turisti israeliani (nessuna vittima), e sempre un bus è stato attaccato con bombe nel Sinai nel febbraio dell’anno prima, 3 turisti sudcoreani morti. Nel giugno 2015 è stato preso di mira un bus di terroristi a Luxor, nei pressi del tempio di Karnak, ma sia il kamikaze che un secondo attentatore sono stati uccisi dalle forze di sicurezza prima che potessero agire.