Egitto. Le tribù del Sinai si alleano per combattere l’Isis

Notizie Geopolitiche –

Le tribù del Sinai egiziano si sono alleate per dar vita ad un’iniziativa di contrasto ai jihadisti di Ansar Beit al-Maqdis, gruppo locale che nel gennaio 2015 ha aderito allo Stato Islamico non senza aver dato prova di sé compiendo atrocità e decapitando presunte spie israeliane e egiziane.
Lo sceicco Ibrahim al-Ajrani ha riferito alla tv panaraba al-Jazeera che “Le tribù di al-Turabiun e quelle di al-Sawarkah e al-Marmillah si sono messe d’accordo per bonificare, in coordinamento con l’esercito, ogni angolo del Sinai dagli elementi dell’Isis”, e che “La proclamazione dell’alleanza avverrà nei prossimi giorni e sarà guidata dallo sceicco Abdul Majid al-Manii per dare la caccia ai terroristi ed eliminarli”.
Dando la notizia, al-Arabiya ha mostrato un video nel quale esponenti delle tribù locali mandano al rogo un uomo indicato come “un capo jihadista che aveva” riservato lo stesso trattamento ad un membro di una delle tribù. Un miliziano ha aggiunto che “Il turno degli altri elementi dell’Isis che conosciamo bene dove si trovano, arriverà: il loro rogo è in arrivo”.
Il timore delle tribù del Sinai è che con la riduzione geografica dello Stato Islamico possano giungere nella penisola numerosi jihadisti a perpetrare le violenze che già si sono viste, con attacchi all’esercito e alle tribù e con l’uccisione di numerosi civili e di poliziotti.
In passato i combattenti di Ansar Beit al-Maqdis hanno tentato di penetrare nella città di al-Arish, importante nodo strategico e terminal del gas diretto in Israele, ma sono stati respinti grazie all’utilizzo di carri armati del Cairo entrati nella penisola in accordo con Israele, in deroga agli accordi di Camp David del 1978. Nel distretto di Rafah è stata realizzata una zona cuscinetto per isolare il territorio egiziano dalla Striscia di Gaza e impedire l’ingresso di terroristi.