Egitto. Regeni: il 15 maggio analisi delle immagini. Alfano, ‘la presenza dell’ambasciatore ha dato frutti’

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Qualcosa sembra muoversi sul caso di Giulio Regeni dopo che la Procura del Cairo ha dato finalmente il via libera all’analisi delle immagini riprese il 25 gennaio del 2016 dalle telecamere a circuito chiuso della stazione della metropolitana di Dokki dove, stando alla cellula agganciata dal cellulare, il ricercatore italiano sarebbe passato.
All’analisi delle immagini sovrascritte, che si terrà il 15 maggio, lavorerà un’azienda russa, ma sarà presente anche una delegazione italiana guidata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco a cui il Procuratore generale egiziano Nabeel Sadeek ha garantito di far avere una copia delle risultanze.
Si è inoltre appreso della disponibilità della Procura generale del Cairo di accogliere la ricostruzione dei fatti e l’ipotesi investigativa prodotta dalla Procura di Roma relativa al depistaggio delle indagini da parte di almeno nove tra funzionari del servizio segreto egiziano e di poliziotti, come pure di procedere a nuove attività istruttorie.
In novembre il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi aveva affermato la volontà che quanto prima si arrivasse a capo della vicenda. Aveva fatto inoltre notare in conferenza stampa che il cadavere seviziato del giovane ricercatore italiano, di cui si erano perse le tracce nella capitale egiziana la notte del 25 gennaio 2016 (anniversario di Piazza Tahrir), era stato ritrovato il 3 febbraio, nello stesso momento in cui era in corso la missione imprenditoriale guidata dall’allora ministro Federica Guidi, cosa che aveva bloccato potenziali investimenti italiani in fase di realizzazione in Egitto.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano si è sentito al telefono con il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone al quale ha comunicato che “Salutiamo con favore la prossima missione a Il Cairo dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma e l’avanzamento delle indagini. Apprendiamo, infatti, che saranno disponibili le immagini lungamente richieste dai vertici dell’ufficio giudiziario della Capitale.
La presenza del nostro ambasciatore ha dato finora buoni risultati e sono certo che ce ne saranno altri fino ad arrivare alla piena chiarezza sulla tragica morte di Giulio Regeni. E’ anche, infatti, grazie al costante impegno e all’attenzione pressante sul caso, che la presenza dell’ambasciatore Cantini garantisce, che avremo presto un nuovo tassello. Questo avviene quando la Squadra Stato si muove in modo molto coordinato e così abbiamo fatto in modo che fosse”.