Egitto. Strage nella moschea: 305 morti nel Sinai

di Ghazy Eddaly –

Orrore in Egitto, dove ancora una volta ad essere obiettivo dei terroristi è stato un luogo di culto: il fatto è avvenuto nei pressi di Bir al-Abed, nel governatorato del Sinai settentrionale di al-Arish, ed ha visto gli attentatori far esplodere diversi ordigni nella moschea di Rawda affollata per la preghiera del Venerdì e quindi gli stessi sparare sulla folla mentre tentava la fuga.
Il bilancio attuale è di 305 morti e oltre 130 i feriti ed un funzionario della Mezza Luna Rossa ha riferito al Daily News Egypt che “Hanno sparato anche alle ambulanze che trasportavano i feriti”.
Ancora non vi sono state rivendicazioni dell’attacco, ma nel Sinai stazionano da sempre i jihadisti di Ansar Beit al-Maqdis, gruppo che nel 2014 ha aderito all’Isis e che è responsabile di numerosissimi attacchi sanguinosi sia verso obiettivi militari che governativi. Nel 2013 hanno tentato di penetrare nella città di al-Arish, importante nodo strategico e terminal del gas diretto in Israele, ma sono stati respinti grazie all’utilizzo di carri armati del Cairo entrati nella penisola in accordo con Israele e quindi in deroga agli accordi di Camp David del 1978.
Difatti la moschea colpito è frequentata abitualmente da fedeli che si rifanno alla dottrina sunnita sufi, già in passato obiettivo di azioni violente da parte degli osservanti più radicali.
Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha convocato una riunione d’urgenza di gabinetto, al termine della quale ha “assicurando che quanto accaduto non passerà senza la punizione dei responsabili” e “che il dolore versato dal popolo egiziano non cadrà invano”.
Fonti riferiscono dell’avvio di un’operazione militare su larga scala nel nord e della parte centrale del Sinai.
Unanime la condanna della strage e la vicinanza al popolo egiziano espressa dai leader della comunità internazionale: il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul-Gheit, ha “condannato duramente l’attentato” e ha fatto avere “le più sincere condoglianze all’Egitto, al governo e al popolo”.
Per l’Italia il premier Paolo Gentiloni ha twittato “Orrore per la strage terroristica nella moschea del #Sinai. I nostri pensieri vanno alle vittime, la nostra solidarietà alle famiglie colpite e all’Egitto”. Dello stesso tono il messaggio del ministro degli Esteri Angelino Alfano: “Solidarietà e vicinanza dell’Italia al popolo dell’Egitto per il vile attacco terroristico. La paura non prevarrà”.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scritto ad al-Sisi che “Ho appreso con profondo dolore la notizia del vile attentato che ha colpito poche ore fa la moschea di Bir al-Abed con un drammatico bilancio di morti e feriti. Nella comune lotta contro il terrorismo e l’estremismo religioso – nemici esiziali della libera espressione del culto – l’Egitto potrà contare sempre sul determinato sostegno dell’Italia”.