Estonia. Fare impresa (bene) senza uscire dall’Ue

a cura di Domenico Letizia

Uno dei paesi che merita maggiore attenzione per attrazione di investimenti è l’Estonia. L’area dei Paesi Baltici rappresenta oggi uno dei più significativi esempi di integrazione tra riforme strutturali ed efficienza nelle politiche economiche di sistemi ad elevato tasso di crescita. Dei tre paesi baltici l’Estonia ha registrato una forte e rapida crescita dell’export, rendendo il paese uno dei più aperti al mondo. Nel 2014, un approfondito dossier curato dalla Tax Foundation ha descritto l’Estonia come uno dei paesi più competitivi per la fiscalità internazionale, avanti a Nuova Zelanda, Svizzera e Svezia. L’analisi ha posto l’attenzione su una serie di vantaggi che possiamo semplificare in:
– Oneri fiscali bassi sugli investimenti delle imprese;
– Un sistema di tassazione semplice e ben organizzato;
– Capacità di far nascere e crescere nuove imprese;
– Un contesto fertile e adatto per lo sviluppo imprenditoriale.
Il paese baltico ha un’aliquota relativamente bassa sulla tassazione dei profitti delle imprese, intorno al 21%, una tassazione sulla proprietà che interessa solo i terreni e non gli edifici e una politica fiscale molto soft sui dividendi. Il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) è stato uno dei più dinamici e di successo in Estonia negli ultimi 15 anni. Lo sviluppo e la crescita del settore ha reso il Paese uno tra i più avanzati sul fronte della digitalizzazione in Europa e nel mondo industrializzato. Significativi anche gli investimenti infrastrutturali pubblici e privati nel settore delle telecomunicazioni con l’installazione di fibre ottiche che coprono gran parte del Paese, la posa di cavi sottomarini ha assicurato collegamenti informatici con i Paesi limitrofi e la completa copertura del territorio della rete digitale di telefonia mobile. In Estonia circa l’80% della popolazione e il 90% delle imprese accedono ad internet con connessione a banda larga. Nel 2015 circa 2.400 aziende erano attive nel settore dell’ICT con un totale di circa 26 mila addetti, pari al 4,1% della forza lavoro occupata. Riguardo al costo del lavoro, nel 2015 la retribuzione media lorda per un addetto del settore è stato di circa 1.700 euro mensili. In Estonia è applicata un’aliquota impositiva unica del 20% per le persone fisiche e giuridiche. Non c’è tassazione sugli utili delle imprese in caso di reinvestimento. I contributi a carico del datore di lavoro ammontano attualmente al 33% della retribuzione lorda (20% per il fondo previdenziale, 13% per l’assistenza sanitaria). Vi è inoltre un contributo al fondo di disoccupazione pari allo 0,8%. Le aree di crescita nel settore riguardano in particolare i centri di sicurezza informatica, lo sviluppo ed integrazione di software e sistemi di difesa informatica, la sicurezza della rete mobile e wireless.
Nel 2015 l’Estonia è diventata ancora più competitiva con un’aliquota del 25% sui profitti distribuiti dalle società e una flat tax del 20% sul reddito degli individui. Secondo la graduatoria annuale “Index of Economic Freedom 2015” l’Estonia si colloca all’ottavo posto, guadagnando tre posizioni in classifica generale rispetto al 2014. Tra i principali fattori che hanno contribuito a rendere l’Estonia una tra le 10 economie più libere al mondo il rapporto annovera la ridotta incidenza del governo sulla libera attività economica, la prudente politica fiscale e il grado di apertura e regolazione complessiva del mercato. La posizione geografica rende l’Estonia un possibile punto di partenza per la penetrazione nei mercati circostanti: Baltici, Scandinavia, Europa orientale e Russia occidentale. Tale penetrazione è facilitata da buone infrastrutture nei trasporti. Il rapporto sulla competitività globale 2015-2016 a cura del World Economic Forum di Ginevra, riguardante 140 Paesi, colloca l’Estonia alla trentesima posizione. Il rapporto Doing Business 2016 della Banca Mondiale sulla regolamentazione d’impresa, in 189 Paesi, posiziona l’Estonia al sedicesimo posto.
I dati della Banca d’Estonia riguardanti la bilancia dei pagamenti indicano per il 2015 un surplus del conto corrente di 394 mil. di Euro, pari all’1,9% del PIL annuo. La crescita del surplus sarebbe stata determinata dal saldo attivo del conto servizi, dalla diminuzione del deficit commerciale (-16%) e di quello del conto dei redditi primari (-14%). In lieve avanzo il saldo dei redditi secondari. Riguardo al conto capitale, il cui surplus pari a 404 milioni di Euro è raddoppiato rispetto al dato relativo al 2014, l’aumento è stato determinato dalla vendita di quote di emissione da parte delle società locali sui mercati esteri e dal trasferimento dei fondi strutturali dell’Ue. Nel periodo 2014-2015 il conto finanziario si è attestato a 940 milioni di Euro, ed ha registrato relativamente agli investimenti diretti un saldo di circa 88 milioni di Euro. Riguardo alle altre componenti del conto, i saldi sono rispettivamente ammontati alle voci portafoglio investimenti a circa 0,5 miliardi di Euro, agli strumenti derivati a 85 milioni di Euro, invece, relativamente alla voce prestiti ed altri investimenti, a 385 milioni di Euro. Nel 2015 la variazione delle riserve è stata pari a 23 milioni di Euro. Alla fine del 2015 le consistenze delle attività e passività finanziarie sull’estero sono ammontate rispettivamente a 28,3 e 36,5 miliardi di Euro. Riguardo gli aspetti normativi della tassazione, l’Estonia applica la tariffa integrata comunitaria (TARIC) ed attua le disposizioni comunitarie sul regime di ammissione temporanea di merci sul territorio. Non ci sono restrizioni all’import, se non per alcune tipologie di prodotti quali ad esempio rifiuti pericolosi, forniture militari, flora e fauna protetta della Convenzione CITES, prodotti farmaceutici che necessitano di una specifica autorizzazione. Il dazio di entrata viene di solito corrisposto all’atto dell’ingresso della merce nel territorio. Tutte le procedure di sdoganamento sono effettuate elettronicamente.
L’Estonia riconosce agli investitori esteri gli stessi diritti e obblighi concessi e richiesti agli investitori locali. Possono essere costituite società senza particolari restrizioni. Gli investimenti esteri sono protetti dalla normativa nazionale e dagli accordi internazionali. Tra le diverse tipologie societarie la costituzione di società di capitale, a responsabilità limitata e per azioni, sono le forme più usate. Il capitale sociale minimo per una società a responsabilità limitata è di 2.500 Euro, nel caso di una società per azioni è di 25mila Euro. Nel settore bancario e assicurativo le disposizioni normative possono prevedere quote di capitale più elevate. In Estonia è applicata un’aliquota impositiva unica del 20% per le persone fisiche e giuridiche. Non c’è tassazione sugli utili delle imprese in caso di reinvestimento. I contributi a carico del datore di lavoro ammontano attualmente al 33% della retribuzione lorda (20% per il fondo previdenziale, 13% per l’assistenza sanitaria). Vi è inoltre un contributo al fondo di disoccupazione pari allo 0,8%. Come nella maggior parte dei paesi europei, anche in Estonia, ai fini dell’imposizione fiscale, vige il world wide principale, per cui le persone fisiche residenti sono tassate sul reddito ovunque prodotto, mentre i non residenti sono assoggettati a tassazione soltanto per il reddito prodotto nel Paese.
Per l’anno 2015 la flat tax è stata fissata al 20% (modificata rispetto al 2014). L’ammontare non tassabile (deduzione base) prevista per il 2015 è di € 1.848,00. Il periodo d’imposta coincide con l’anno solare.
I redditi assoggettati a tassazione si suddividono nelle seguenti quattro tipologie:
– Reddito da lavoro dipendente;
– Reddito d’impresa e di lavoro autonomo;
– Redditi da investimenti;
– Reddito da capital gain.
Le principali leggi estoni che disciplinano la proprietà intellettuale riguardano i diritti di autore, i brevetti, i marchi, i modelli di utilità, il disegno industriale e la protezione delle indicazioni geografiche. Le denominazioni commerciali e il segreto industriale sono protetti ai sensi del Codice di commercio estone e della legge sulla concorrenza.
L’Estonia è membro dal 1994 della WIPO (World Intellectual Property Organization) ed è anche Paese firmatario di numerosi Trattati internazionali comprendenti le Convenzioni di Parigi e di Berna, l’Atto di Ginevra dell’Accordo dell’Aia concernente la registrazione internazionale dei disegni e dei modelli industriali e il Protocollo di Madrid per la registrazione internazionale dei marchi.
Genialità del governo estone è lo sviluppo e l’incremento della “E-Residency” che consente:
– Un ID digitale rilasciato dal governo disponibile a chiunque nel mondo;
– Libertà di avviare facilmente e gestire un business globale in un ambiente di fiducia nell’Ue.
Il progetto “E Residency” consente agli imprenditori di poter avviare una società in Estonia e di poterla gestirla completamente online, al 100%. Nell’attualità della società in rete risulta essere il miglior modo per gestire un business, indipendentemente dalla località di residenza, con costi minimi e con un’amministrazione completamente sburocratizzata e non invasiva. Sviluppare impresa in Estonia significa muoversi in un contesto economico dove il 99,6% delle transazioni bancarie vengono effettuate elettronicamente; il 96,3% dei cittadini hanno dichiarato il loro reddito elettronicamente; l’87% della popolazione utilizza quotidianamente internet. Questa geniale visione digitale del proprio futuro ha consentito ai cittadini di ottenere un sistema estremamente efficiente e, contemporaneamente, ha consentito al governo di poter risparmiare una enorme quantità di spesa pubblica in fornitura di servizi.
Molti uffici amministrativi hanno sede online e molti uffici comunali sono in affitto per i privati interessati. Inoltre, considerata l’elevata quantità di digitalizzazione si è riuscito a risparmiare sul personale dipendente, generando enormi risparami sui costi per il governo locale, regionale e nazionale.
Anche l’ultima graduatoria redatta da Akamai, società mondiale nell’analisi di web performance, mobile performance, sicurezza cloud e distribuzione di media, ha confermato all’Estonia una posizione invidiabile da numerosi paesi. Nell’ultimo rapporto Akamai (giugno 2017), sulla penetrazione di Internet e la disponibilità della banda larga, l’Italia raggiunge il 61esimo posto in Europa per velocità media disponibile, raggiungendo una media di 9,2 Mbps e facendo registrare un incremento del 6,2% rispetto allo scorso trimestre e addirittura del 13% anno su anno. Un risultato molto inferiore rispetto alle prestazioni di Estonia (46esima con 11,6 Mbps) e Lituania (dove la banda media è pari a 14,6 Mbps, che vale il 28esimo posto).
Nel novembre 2016 un voto di sfiducia ha posto fine alla decennale presenza al governo del “Partito della Riforma” e il nuovo esecutivo guidato da Jüri Ratas, leader del Partito di Centro, ha garantito stabilità istituzionale, assicurandosi la guida di una colazione di ampie intese. L’analisi dei rapporti diplomatici ed istituzionali tra l’Estonia e la nostra Penisola è eccezionale. Nel 1991, l’Italia ha subito preso atto della rinnovata indipendenza dell’Estonia inviandovi un Ambasciatore residente e poi sostenendone l’ammissione ad UE e NATO. La positiva cooperazione è proseguita anche nel più ampio contesto dei fori multilaterali di cui entrambi i Paesi sono membri. Numerosi gli incontri politici di alto livello. Tra i più recenti possiamo ricordare l’incontro tra i due Ministri degli Esteri Mogherini e Paet svoltosi a Roma il 29 aprile 2014 e le visite non ufficiali effettuate a Milano per l’EXPO dal Capo dello Stato Ilves (7 giugno 2015, in occasione dell’Estonia Day) e dal Primo Ministro Roivas (6-7 ottobre 2015). Nel marzo 2016 i Vice Ministri estoni degli Esteri e della Difesa hanno incontrato in Italia i loro omologhi Amendola e Rossi. Qualificati i rapporti bilaterali anche a livello parlamentare. Infatti, nel Parlamento estone è stato creato dal 1993 e poi riconfermato ad ogni legislatura un gruppo di amicizia italo-estone composto da deputati in rappresentanza dei principali partiti presenti in Parlamento. Le relazioni in campo culturale tra Italia ed Estonia sono disciplinate dall’Accordo sulla Cooperazione culturale, scientifica e tecnologica firmato il 22 maggio 1997 a Tallinn ed in vigore dal 30 gennaio 2000. Per ciò che riguarda la diffusione della lingua italiana, vi è presso l’Università di Tallinn un corso di laurea in lingua italiana che registra ogni anno un sempre più crescente numero di iscrizioni.
La nostra presenza imprenditoriale in Estonia, in cui si registra una partecipazione societaria, è assicurata da circa 350 imprese di diritto locale. I settori in cui l’iniziativa italiana si è manifestata sono concentrati fondamentalmente nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e nelle attività immobiliari. La collettività italiana residente in Estonia ed iscritta negli schedari consolari (AIRE) dell’Ambasciata alla data dell’ultima verifica, del 19 aprile 2017, è di 455 unità. Circa il 70% dei cittadini italiani residenti in Estonia si è stabilita nel Paese a seguito di matrimonio o convivenza con cittadini estoni, mentre il restante 30% si è trasferito indipendentemente da legami familiari. Le attività lavorative sono concentrate nel settore del commercio, dei servizi immobiliari e di consulenza, ma gli emigrati più giovani tendono ad essere impiegati nel campo dell’informatica e nella sperimentazione delle nuove tecnologie.