Etiopia. Bloccate le adozioni internazionali, un centinaio le famiglie italiane in attesa

di Giacomo D’Elia

Il parlamento etiope ha stabilito oggi il blocco delle adozioni internazionali, una decisione che ufficialmente arriva a seguito della morte di una 13enne avvenuta nel 2011 negli Usa, motivo per cui i due genitori adottivi, i coniugi Williams, furono dichiarati colpevoli di omicidio colposo verso la povera Hana e di maltrattamenti nei suoi confronti e verso altri ragazzi ospiti in casa loro.
L’adozione è considerata talvolta un atto di compassione, grandezza d’animo, talvolta un gesto atto a soddisfare da una parte la necessità di un bambino di avere una famiglia e dall’altra il bisogno di una coppia di sentirsi genitori, quando impossibilitati da ragioni diverse.
Negli ultimi anni, con l’abbattimento delle limitazioni legali e l’esponenziale crescita degli accordi internazionali, l’adozione si è allargata a più paesi permettendo a coppie di adottare bambini di povere origini, provenienti dal continente africano piuttosto che asiatico.
Nella fattispecie l’Etiopia è una delle destinazioni più richieste da potenziali famiglie adottive straniere ed in particolare statunitensi, soprattutto per il numro elevato di orfani, i quali sarebbero altrimenti costretti a crescere in una situazione di estrema povertà.
Il caso di Hana Williams ha così permesso alla maggioranza parlamentare di riporre il blocco delle adozioni internazionali in un paese dove già molti giovani lasciano casa e famiglia per recarsi all’estero, togliendo così potenzialità al tessuto economico e sociale.
La legge, che entrerà in vigore a breve, ha provocato sgomento fra le famiglie in attesa di assegnazione, un centinaio quelle italiane, e Roberto Rabattoni, presidente del centro aiuti per l’Etiopia (Cifa), ha parlato di “una doccia fredda, un provvedimento per noi inaspettato”. “Si tratta – ha continuato – di una motivazione strumentale. Ci sono altre considerazioni in ballo. Per esempio, se cresce l’indice di adozioni nazionali aumenta la possibilità di ricevere fondi da investitori internazionali come il Fondo monetario”.
Sarebbe tuttavia un errore mescolare adozioni al mero aspetto economico, anche se si trattasse di aiuti del Fmi: l’adozione è dare amore di genitori a bambini orfani, nulla di più.