Ue. Migranti: il Commissario per i Diritti Umani scrive al ministro Minniti

di Vanessa Tomassini

Con una lettera indirizzata al ministro degli Interni italiano Marco Minniti, pubblicata oggi, il commissario europeo per i Diritti Umani, Nils Muiznieks, chiede informazioni sulle operazioni marittime italiane nelle acque territoriali libiche volte a gestire i flussi migratori. Muiznieks ha espresso grande “apprezzamento per gli sforzi compiuti dall’Italia per la salvaguardia di vite in mare e per la ricezione di migranti che arrivano nelle sue sponde negli ultimi anni”, sottolineando che “anche quando uno Stato ha difficoltà a far fronte all’afflusso di migranti, ha ancora l’obbligo di proteggere e salvaguardare i loro diritti umani”. “La giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo è chiara – prosegue la missiva – su questo dovere e credo che sia importante per le operazioni dell’Italia nelle acque territoriali libiche”. Secondo Muiznieks “consegnare le persone alle autorità libiche o ad altri gruppi in Libia li esporrebbe ad un reale rischio di tortura o di trattamenti o punizioni inumani e degradanti”. Il commissario ha esortato il governo italiano “a chiarire il tipo di operazioni di sostegno che prevedono di fornire alle autorità libiche nelle loro acque territoriali e quali garanzie l’Italia ha messo in atto per garantire che le persone intercettate o salvate da navi italiane non si trovano quindi in una situazione contraria all’articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo”. Infine, il commissario chiede informazioni sulle misure volte a garantire che le operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, incluse quelle condotte da attori non governativi, “possano continuare ad essere realizzati in modo efficace e sicuro”, riferendosi al Codice di condotta per le ong. Anche se potrebbe sembrare una tirata di orecchie all’Italia, come ribadito dal Consiglio europeo in precedenti occasioni, le lettere dovrebbero essere viste “per quello che sono”, ossia una parte normale e naturale del dialogo con gli Stati membri. Tuttavia l’autore della missiva sembra aver dimenticato il grande sforzo che il nostro governo sta facendo in Libia insieme alle organizzazioni delle Nazioni Unite, come IOM, Unicef, Unhcr e i loro partner, per migliorare le condizioni dei centri di detenzione migranti, secondo i più alti standard internazionali.