Francia. Le Pen manca l’obiettivo: Macron arriva primo. E il 7 maggio sarà referendum pro o contro Ue

di Enrico Oliari –

“Il nostro paese sta attraversando un momento inedito e difficile per il terrorismo, l’emergenza economica, ma il popolo ha risposto nel modo migliore, andando a votare in massa e ha deciso di inserirmi al primo turno”. E’ stato un Emmanuel Macron poco commosso ma deciso quello che ha ringraziato i suoi attivisti e i suoi elettori che lo hanno premiato con il miglior risultato al primo turno delle presidenziali francesi, un 23,7% delle preferenze importante perché al di sopra del 21,5% dell’antagonista Marine Le Pen, del Front National.
Due visioni diametralmente opposte su molti temi, primo fra tutti l’Unione Europea, le cui bandiere sventolavano nella platea insieme a quelle francesi, per una “Francia in un’Europa che protegge”, come ha affermato Macron.
“Porterò con me il vostro destino, la vostra visione della Francia e dell’Europa”, ha continuato Macron, aggiungendo che “sarò il presidente dei patrioti difronte alla minaccia dei nazionalisti, il presidente che protegge i suoi cittadini, che dà ai francesi il lavoro, che aiuta i deboli attraverso la salute, la solidarietà, la scuola e il lavoro”.
Ed ora la partita sarà tra 15 giorni al ballottaggio, per cui Macron dovrà attrarre i voti degli altri partiti: “non importa da dove venite, importa dove andremo”, è il concetto che ha voluto trasmettere.
Già due dei candidati silurati, Francois Fillon e Benoit Hamon. hanno dato al leader di En Marche! il proprio endorsement, ed un sondaggio Ipsos/sopra Steria realizzato per France Info dà al ballottaggio a Emmanuel Macron il 62% delle preferenze contro il 38% di Marine Le Pen.
La partita tuttavia è ancora aperta, saranno due settimane di incognite e di colpi di scena.
Nel suo intervento a caldo Le Pen ha ringraziato i suoi sostenitori in quanto “Mi avete portato al secondo turno delle presidenziali. Ne sono onorata con umiltà e riconoscenza. Vorrei esprimere a voi elettori patrioti la mia più profonda gratitudine. E’ un risultato storico, un atto di fierezza di un popolo che solleva la testa, che confida nel futuro “.
Di certo la leader del Front National è andata bene, ha acquisito almeno un milione di voti ed una cinquantina di dipartimenti, ma non è andata benissimo come aveva sperato: non è arrivata prima, non ha centrato l’obiettivo dall’importante significato politico che si era proposta. A Parigi Le Pen è andata malissimo, 5% contro il 35% di Macron.
“Io – ha proseguito la pasioanria – vi propongo l’alternanza fondamentale che fondi un’altra politica. Questo non accadrà con Macron, erede di Hollande e del suo quinquennato catastrofico. Il sistema ha cercato in tutti i modi, anche i più contestabili, di soffocare questo grande dibattito politico. Adesso questo dibattito finalmente si farà. Sì, sono io la candidata del popolo”.
Due candidati provenienti da partiti che non hanno mai governato, con socialisti e gollisti eliminati per la prima volta esclusi dalla competizione.
Quelle bandiere dell’Unione Europea che hanno sventolato nella platea e alle spalle di Macron, le impostazioni antitetiche dei due candidati, indicano che il 7 maggio il voto sarà anche un referendum, tra europeisti ed antieuropeisi
Ma vi è un’altra vittoria che traspare dalla tornata elettorale, ed è stata quella dell’affluenza: nonostante la minaccia del terrorismo e la crisi politica hanno votato il 78,8% degli aventi diritto.

EMMANUEL MACRON
En Marche (centrista, indipendente)
23,3%

MARINE LE PEN
Front National (estrema destra)
22,5%

FRANÇOIS FILLON
Les Republicains (destra)
19,8%

JEAN-LUC MÉLENCHON
La France insoumise (estrema sinistra)
19,2%

BENOÎT HAMON
Partito socialista (sinistra)
6,1%

NICOLAS DUPONT-AIGNAN
Debout la France (estrema destra sovranista)
5,0%

JEAN LASSALLE
Résistons (centro)
1,3%

PHILIPPE POUTOU
Nouveau Parti anticapitaliste (estrema sinistra)
1,1%

FRANÇOIS ASSELINEAU
Union populaire républicaine (destra)
0,9%

NATHALIE ARTHAUD
Lutte ouvrière (estrema sinistra)
0,7%

JACQUES CHEMINADE
Solidarité et progrès (destra)
0,2%