G7 di Bari: i ministri dell’Economia per la ‘crescita inclusiva’ e la ‘web tax’

di Marco Pugliese

“La ripresa globale sta guadagnando terreno, tuttavia la crescita resta moderata e il Pil è ancora sotto il potenziale in molti Paesi”: la fotografia tracciata nella dichiarazione conclusiva del G7 economico-finanziario tenutosi ieri e oggi a Bari ieri lascia trasparire ancora cautela, ma indica anche la via precisa per l’impegno collettivo verso la cooperazione economica, una politica monetaria il più comune possibile e che porti a raggiungere l’obiettivo di una crescita sana e robusta, sostenibile ed inclusiva, evitando squilibri strutturali.
E proprio in materia di “crescita inclusiva” i ministri dell’economia del G7 (presenti anche gli esponenti di organismi sovranazioanli come Christine Lagarde del Fmi e Pierre Moscovici dell’Ue) hanno sottoscritto il Manifesto di Bari, “un primo punto fermo di policy di un percorso”, come ha spiegato l’italiano Pier Carlo Padoan. Il ministro italiano dell’Economia ha spiegato che “E’ un documento importante, la sintesi di uno sforzo di lavoro avvenuto in questi mesi, vengono poste le basi per inquadrare e mettere a sistema tutti gli strumenti di policy affinché la crescita ci sia, coinvolga tutti e non lasci indietro nessuno”. Padoan ha inoltre parlato di web tax, ove la direzione dovrà essere “globale” e non relegata al livello nazionale, dal momento che le “soluzioni condivise sono più efficaci, che quelle nazionali che hanno delle controindicazioni e possono avere conseguenze indesiderabili”.
Il tutto in attesa del rapporto Ocse riguardante le ricadute sull’economia digitale, onde evitare implicazioni sconvenienti per chi opera (e sono moltissimi gli investitori) nel settore. Si è parlato anche di sicurezza digitale, tema che verrà integrato e sviluppato al G7 di Taormina.
Anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, presente alla conferenza finale del G7 Finanze, è intervenuto auspicando una crescita equilibrata e duratura, evitando gli ossimori del passato. Visco ha anche rilasciato una breve dichiarazione riguardo il recente attacco hacker che ha colpito 99 paesi, “Stiamo studiando le conseguenze di questo attacco, a noi sembra che al momento per il sistema finanziario non ci siano problemi”.
A quanto pare la web tax, ovvero la tassazione dell’economia digitale, sarà studiata più che altro per i colossi informatici come Facebook, Amazon e Google. Quest’ultima azienda, ha fatto notare di recente il deputato Pd Massimo Mucchetti, ha pagato poco più di due milioni di euro a fronte di ricavi per 67 in Italia Il commissario Ue Pierre Moscovici ha poi illustrato le nuove strategie di Bruxelles nei confronti dell’Italia, cioè disponibilità ad un’apertura nei confronti delle strategie economiche governo italiano: “L’Europa – ha affermato – ha bisogno di una guida pro-Europa per l’Italia, quest’ aspetto stiamo cercando di costruirlo e svilupparlo con Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan, nel pieno rispetto delle regole e usando tutta la flessibilità che abbiamo a disposizione”.