G7. La prima dichiarazione sottoscritta è sul terrorismo: maggiore impegno e la lotta si farà anche nella rete

di Daniele Priori

Nella prima giornata del vertice di Taormina i Sette grandi hanno affrontato il tema che forse più degli altri previsti in scaletta vedeva una condivisione scontata ed immediata, cioè la lotta al terrorismo.
Gentiloni, che alla stampa ha riferito delle conclusioni, ha parlato di “discussione diretta e sincera”, ha spiegato che la dichiarazione approvata e sottoscritta da tutti individua “l’unità dei maggiori paesi del mondo libero contro il terrorismo in risposta all’attentato di Manchester”. La dichiarazione riporta un maggior impegno di tutti e che “Combatteremo l’abuso di internet da parte dei terroristi. Pur essendo una delle principali conquiste delle ultime decadi, Internet ha anche dimostrato di essere un potente strumento per gli scopi terroristici. Il G7 chiama i service providers e i social media ad aumentare gli sforzi” per contrastare i contenuti legati al terrorismo. “Ci impegniamo – è scritto ancora nel documento – a un approccio collettivo per gestire e controllare i rischi derivanti dai foreign fighters. Spingeremo sulle risorse per costruire una capacità dei paesi di transito di gestire il fenomeno per controllare la minaccia dei loro spostamenti e rientri, in particolare nei luoghi d’origine”. Il rispetto dei diritti umani e delle libertà resteranno comunque intoccabili, in quanto “faro delle nostre civiltà”.
Sugli altri temi, cioè il commercio internazionale, i migranti e il clima, restano diversità di vedute, sull’ultimo in particolare.
Per quanto riguarda le migrazioni vi sarebbe, ha spiegato Gentiloni, “un buon compromesso”, omogeneità di opinioni si sono avute in merito alle crisi siriana e libica.
Domani sarà la giornata decisiva, “tutti vogliono arrivare a un compromesso”, ma sul commercio internazionale gli Usa vogliono il protezionismo, mentre i paesi europei, il Canada e il Giappone sono per il libero scambio. Posizioni distanti, ma mai come sul clima, con Donald Trump che non vorrebbe rinnegare quanto aveva detto in campagna elettorale (le variazioni climatiche dovute all’inquinamento “sono una bufala inventata dalla Cina per minare la produzione industriale statunitense”) e con Emmanuel Macron che ha già messo le mani avanti, affermando che “sulla Cop21 non si deroga”.
Il G7 è formato da Italia, presidente di turno, Paolo Gentiloni; Germania, Angela Merkel; Canada, Justin Trudeau; Usa, Donald Trump; Gb, Angela Merkel; Francia, Emmanuel Macron; Giappone, Shinzo Abe; presenti il capo della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e il presidente dell’Europarlamento Donald Tusk.