Gentiloni, Macron e Merkel con il G5 Sahel: una forza militare per combattere terroristi e trafficanti

Notizie Geopolitiche

Si è svolto nei pressi di Parigi, al castello di Celle-Saint-Cloud, il vertice sulla sicurezza del Sahel convocato dal presidente Emmanule Macron a cui hanno preso parte la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier italiano Paolo Gentiloni ed il “G5 Sahel”, nella fattispecie Ibrahim Boubakar Keita per il Mali, Mahamadou Issoufou per il Niger, Roch Marc Christian Kaboré (Burkina Faso), Idriss Deby (Ciad) e Mohamed Ould Abdelaziz (Mauritania). Presenti anche esponenti dell’Ue, della Nato, dell’Unione Africana, il premier belga Charles Michel e delegati di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Usa.
Il Sahel è una cintura situata sotto il Nordafrica che va dalla Mauritania all’Eritrea e che è sostanzialmente una terra di nessuno, dove imperversano bande criminali e dove passano contrabbandi di ogni genere, dagli esseri umani, alle armi alla droga. Denaro che spesso finisce nei canali del terrorismo jihadista internazionale.
Da tutti è stata ravvisata la necessità di “interventi urgenti”, anche perché, come ha spiegato Merkel, “il terrorismo islamico si propaga rapidamente”.
Serve quindi un impegno comune, rapido e determinante, con l’invio di militari: Gentiloni ha dichiarato che il governo italiano di impegnerà “seriamente, dopo l’approvazione in Parlamento, per l’addestramento di forze che possano contribuire alla stabilità e alla lotta contro il terrorismo nel Sahel. Partiremo con un’operazione bilaterale con il Niger che naturalmente ha un interesse specifico anche per quanto riguarda i flussi migratori dalla Libia”.
Il premier ha anche informato che con tutta probabilità saranno dirottati lì militari che si trovano su altri scenari in base “all’andamento di diverse campagne militari internazionali”, come in Iraq, dove operano presenti “circa mille militari ed è possibile che una parte di queste forze non siano più indispensabili nel prossimo periodo”.
Gentiloni ha puntualizzato che “La stabilità di questi Paesi è il modo migliore per rispondere ai traffici di droga e di esseri umani che sono purtroppo così diffusi”.
Per quanto riguarda il sostegno economico, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti hanno stanziato rispettivamente 100 milioni di dollari e 30 milioni di dollari. Soddisfazione è stata espressa da Macron, il quale ha ricordato gli stanziamenti di Ue, 50 milioni, e di Usa 60 milioni: la cifra raggiunta è ancora lontana dai 500 milioni di dollari preventivati per l’impegno militare nel Sahel, ma la via intrapresa è quella giusta.
Il presidente francese Macron ha detto che i 4mila uomini dell’operazione militare francese Barkhane, che già oggi operano nel Sahel, interagiranno con la nuova forza africana del G5 Sahel “vincere contro i jihadisti dalla prima metà del 2018”.