di Guido Keller –
KARLSRUHE – La media dei sondaggi espressi da 7 agenzie danno per il prossimo 24 settembre la vittoria in Germania di Angela Merkel, che con il partito moderato di centrodestra Cdu/Csu al 36% si appresterebbe al suo quarto mandato da cancelliera.
Secondo partito dovrebbe essere la Spd (centrosinistra) dell’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, con il 22% delle preferenze e quindi in calo rispetto alla precedente tornata elettorale, ma la vera sorpresa potrebbe essere la Afd (Alternative fuer Detschland), che conquisterebbe il 12% dei consensi ponendosi come primo partito di opposizione alla Grosse Koalition, che vedrebbe uniti i primi due.
Afd è stato fondato nel 2013 dall’economista Bernd Lucke e da subito si è collocato nell’estrema destra euroscettica, populista e contraria alle politiche dell’accoglienza del governo federale; alle elezioni federali del 2013 non era riuscito a superare lo sbarramento del 5% (4,7%), ma da allora, nonostante le fratture e le scissioni, è stata una continua crescita: alle europee del 2014 ha ottenuto il 7,04% (7 seggi), alle regionali ha preso il 9,7% in Sassonia, il 10,6 in Turingia, il 12,2 nel Brandeburgo, nel Baden-Wuerttemberg il 15,1%, nella Renania-Palatinato il 12,6% e addirittura il 24,2% in Sassonia-Anhalt, il 20,8% nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, il 14,1% a Berlino, il 7,4% nel Nordreno-Vestfalia e il 5,9% nello Schleswig-Holstein.
Messa da parte Frauke Petry, che spingeva per una linea centrista, oggi il partito è guidato da Alice Weidel, candidata al cancellierato.
Divenendo primo partito dell’opposizione con 85 deputati (il numero dei seggi non è fisso e viene aumentato o diminuito in modo proporzionale ai candidati eletti con il sistema maggioritario), all’Afd spetterebbe di prassi la presidenza della Commissione Bilancio del Bundestag.
A seguire vi sarebbero i liberali del Fdp con il il 7% (52 seggi) e i Verdi con il 6%.
