Golfo di Guinea. Pirati assaltano una petroliera danese battente bandiera liberiana

di Alberto Galvi

Durante il fine settimana alcuni pirati sono saliti a bordo di una petroliera di proprietà danese battente bandiera liberiana nel Golfo di Guinea, un’importante rotta marittima che si estende per 5.700 km dal Senegal all’Angola. I contatti con i 16 membri dell’equipaggio si sono persi. L’equipaggio aveva cercato rifugio nella stanza della nave quando i pirati sono saliti a bordo della Monjasa Reformer, natante di 135 metri, a circa 260 chilometri a ovest di Port Pointe-Noire, Repubblica del Congo.
La nave era arrivata in acque congolesi il 18 marzo ed era partita il 22 marzo: era in acque internazionali quando è stata attaccata. Tre uomini hanno preso il controllo della nave e da allora l’equipaggio non è più stato raggiungibile. La nave è gestita da Montec Ship Management, con sede a Dubai, di proprietà di Monjasa.
I pirati sono stati da lungo tempo nel Golfo di Guinea, con bande nigeriane che effettuano la maggior parte degli attacchi in motoscafi per razziare le navi. La loro violenza e le tattiche sofisticate hanno spinto le vittime a chiedere la presenza di navi militari, come nel caso della missione creata per frenare gli attacchi dei pirati somali dieci anni fa.
Negli ultimi anni alcune bande hanno catturato pescherecci più grandi che usano come mezzi per razziare più al largo.
Nel 2022 vi è stato comunque un forte calo degli attacchi nel Golfo di Guinea, 132 casi accertati. Finora nel 2023 sono stati registrati altri due attacchi nella regione.