Grecia. Riprendono gli arrivi di rifugiati e migrati dal Medio Oriente

di C. Alessandro Maceri –

In molti paesi del mondo i flussi migratori, che si tratti di profughi, rifugiati, migranti o “sfollati” poco importa, stanno aumentando e le reazioni sono sempre più violente e repressive. Quanto è avvenuto in Francia qualche settimana fa è niente al confronto di quanto sta avvenendo in Grecia o in Brasile.
In Grecia cresce il numero dei rifugiati e migranti che cercano di entrare in Europa via terra dalla Turchia, in barba agli aiuti miliardari concessi dall’Ue proprio al paese guidato da Erdogan. E la reazione delle autorità greche non sempre è pacifica: in molti hanno accusato le autorità elleniche di effettuare respingimenti illegali alle frontiere. La settimana scorsa la polizia greca ha affermato che a marzo 1.658 rifugiati e migranti sono stati arrestati dopo aver attraversato il fiume Evros per entrare in Grecia. Un numero cinque volte più alto dello stesso periodo nel 2017. Anche il Consiglio greco per i rifugiati ha confermato questa scelta: in un rapporto si parla di “sistematici respingimenti” nella regione di Evros da parte delle autorità. In un’intervista ad al-Jazeera, Eva Cosse, ricercatrice presso Human Rights Watch (HRW), ha affermato che i respingimenti sono considerati una violazione sia della legge internazionale sui rifugiati sia della legge sui diritti umani.
”Abbiamo monitorato la questione dei respingimenti”, “quando il governo (Syriza, ndr.) è salito al potere” gli sbarchi “si sono fermati, ma sulla terra non si sono mai fermati”. “Le persone dovrebbero avere l’opportunità di cercare asilo, ma respingere le persone può metterle in pericolo”.
Il ministro della migrazione Dimitris Vitsas ha difeso l’approccio del governo facendo riferimento alla crisi: “Una delle nostre priorità centrali per l’immediato futuro è l’implementazione di importanti progetti infrastrutturali nelle isole, in collaborazione con il governo locale, al fine di migliorare la vita quotidiana degli abitanti che sono in prima linea durante la crisi dei rifugiati in corso”, ha detto ai giornalisti. E ha aggiunto che il governo greco “continuerà a difendere vigorosamente i valori dell’umanità e della solidarietà”.
Yonous Muhammadi, capo del Forum greco dei rifugiati, ha affermato che il numero di persone che attraversano via Evros è “in aumento” e ha descritto la via di terra come “pericolosa”.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), dall’inizio del 2018 più di 16.595 persone hanno raggiunto le coste europee compiendo il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo. Almeno 501 di loro sono morte o sono scomparse.