I capi di stato maggiore di Usa e Russia si incontrano a Baku per cooperare. Anche in Siria

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Il Cremlino ha inviato oggi a Baku, in Azerbaijan, il capo di stato maggiore della Russia Valerij Gerasimov per incontrarsi con l’omologo statunitense Joseph Dunford. Sul tavolo la ripresa delle relazioni e della cooperazione militare, ovvero, come si legge in una nota del ministero russo, ”discutere lo stato e le prospettive della cooperazione militare tra Russia e Stati Uniti, come anche la prevenzione di incidenti legati alle attività militari delle parti in corso”. Inoltre i due contano di avere uno “scambio di opinioni sulla situazione della sicurezza in aree di crisi del mondo”.
Si apre quindi uno spiraglio nel clima da guerra fredda seguito all’amministrazione Obama, per quanto, come ha precisato il ministro della Difesa Sergei Shoigu, “Siamo pronti a ristabilire la cooperazione con il Pentagono, ma i tentativi di costruire un dialogo da una posizione di forza, per quanto riguarda la Russia, sono senza speranza”.
Tra le proposte che Dunford porta oggi a Baku vi è quella di un intervento via terra nel nord della Siria dei militari statunitensi, un’area in cui oggi a combattere contro l’Isis vi sono i curdi dell’Ypg, i turchi per l’operazione “Scudo dell’Eufrate” e l’esercito regolare siriano supportato dai russi.
Stando ai media Usa, a richiedere alla Difesa di valutare un possibile intervento diretto in Siria sarebbe stato lo stesso presidente Donald Trump, dopo che l’amministrazione Obama ha favorito la nascita in Siria delle opposizioni armate al regime di Bashar al-Assad.
Gli Usa sono ad oggi tagliati fuori dai colloqui di Astana per la tregua e la pace in Siria.