A cura di Enrico Oliari –
Al padiglione internazionale della 51ma edizione del Vinitaly, tenutasi a Verona dal 9 al 12 aprile, il Marocco era presente con un ampio ed accogliente stand non sul vino ma sull’olio, un “oro verde” che il bacino del Mediterraneo sa offrire in quantità e qualità.
“Il Marocco – spiega Abdelkrim Adi del Ministero dell’Agricoltura e della Pesca marittima (Mapm) – produce oli di alta qualità che assumono caratteristiche a seconda del terreno. Ad esempio n possiamo individuare zone di montagna, di pianura e nei pressi del mare, e la “Picholine del Marocco”, la nostra “Star” che interessa il 96 per cento delle piantagioni e che è adattabilissima ad ogni terreno, dà oli diversi a seconda di dove matura il frutto, dai più decisi con note piccanti del centro-nord, ai moderati e dolci del sud, che presentano note di fruttato che richiamano al pomodoro verde, al carciofo o alla mela verde”.
– Ci dà qualche dato sulla produzione dell’olio marocchino?
“L’olivocultura nel nostro paese rappresenta il 5 per cento del Pil nazionale, l’8 per cento delle esportazioni agroalimentari, interessa il 10 per cento delle terre arabili e il 455 per cento della frutticoltura. Dà lavoro in modo permanente a 100mila persone. La nostra produzione di olio copre il 3 per cento di quella mondiale ed attualmente vive una fase di crescita con un aumento significativo delle aree coltivabili”.
– So che il piano dello sviluppo del Marocco prevede importanti investimenti per la produzione di energia solare, come gli impianti di Noor Ourzazate, che permetteranno tra l’altro di alimentare i processi di dissalazione dell’acqua a scopo irriguo… dall’energia verde all’oro verde.
“Sì, il Piano Marocco Verde ha come obiettivo quello di arrivare entro il 2020 a 1.220mila ettari di terreno coltivato a olivi. Il 61 per cento delle aree avrà un’irrigazione di tipo pluviale, mentre il 39 per cento avrà acqua portata in loco”.
– Quali altri obiettivi si pone il Piano Marocco verde in merito alla produzione dell’olio?
“Contiamo di arrivare per il 2020 ad una produzione di 2.500mila tonnellate di olive ed esportare 120mila tonnellate di olive da olio e 150mila tonnellate di olive da tavola; il settore darà lavoro a 300mila persone in modo permanente”.
