Il nuovo corridoio ferroviario voluto dai Russi sfiderà il Canale di Suez

di Raffaele Luongo –

ferrovia costruzioneLa Russia, oltre a far fronte a un inasprimento dei rapporti con il blocco atlantico a causa della crisi ucraina e al rafforzamento della Nato in Polonia e nei paesi baltici, deve fare i conti anche con il calo del prezzo del petrolio. Mosca risponde rafforzando la sua intesa con i paesi a sud e stringe alleanza con Iran e Azerbaijan, paesi con cui storicamente non ha buoni rapporti. D’altro canto i tempi mutano e adesso anche l’Iran deve fare i conti con un basso costo del barile di petrolio, è quindi ravvisabile da parte di entrambi i paesi un interesse a diversificare le proprie economie.
La volontà del Cremlino di estendere la sua area d’influenza in Medio Oriente sembra stia raccogliendo i suoi primi frutti e l’Iran offre all’aviazione russa la possibilità di usare le proprie basi per condurre i bombardamenti contro i ribelli siriani. Un gesto di un immenso valore se si pensa che dalla fine della Seconda guerra mondiale a nessun esercito, neanche a quello americano ai tempi dello scià, è stato mai permesso di operare in Iran. A quest’intesa si somma quanto emerge dal recente vertice di Baku, tenutosi l’8 agosto nella capitale azera.
L’incontro ha visto prendere forma l’intesa tra i presidenti di Russia, Iran e Azerbaijan per la costruzione di un’imponente opera ferroviaria che colleghi Mosca con l’Iran, passando per il territorio azero. L’infrastruttura ha le potenzialità per cambiare gli equilibri e la geografia del commercio internazionale. Sarà un corridoio ferroviario nord-sud che sfiderà il monopolio del Canale di Suez, generalmente affollato e molto costoso per il trasporto delle merci via mare.
La nuova arteria permetterà di unire i paesi del Golfo Persico e l’India con l’Europa del nord, dimezzando i tempi di spedizione, inoltre rafforzerà la centralità di questi paesi rendendoli crocevia di scambi e accordi commerciali. La riduzione dei tempi di trasporto e l’abbattimento delle spese di spedizione via mare permetteranno di risparmiare 2.500 dollari ogni 15 tonnellate di carico.
L’accordo con l’Iran va a sommarsi al supporto che Mosca assicura a Damasco dall’inizio del conflitto civile. Inoltre assistiamo in questi giorni alle manovre di avvicinamento fra il Cremlino e la Turchia. Il rapporto tra quest’ultima, estremo bastione della Nato in oriente, e la Russia sta andando rafforzandosi e si assiste a un Vladimir Putin sempre più presente nella regione, dal Golfo Persico alle coste del Mediterraneo, passando per il Medio Oriente. Possiamo intravedere quindi le mosse di una Federazione Russa non solo attiva dal punto di vista militare ma sempre più dentro gli interessi economici della regione.

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