India. La discriminazione di genere che uccide le bambine

di C. Alessandro Mauceri

Secondo una ricerca pubblicata su Lancet Global Health, ogni anno in India la “discriminazione invisibile” sarebbe causa di centinaia di migliaia di morti tra le ragazze. I ricercatori dell’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati stimano che in India muoiono in media 239mila ragazze sotto i cinque anni a causa del loro genere. “Circa il 22% del carico di mortalità complessivo delle donne sotto i cinque anni (in India) è legato a distorsione di genere”, ha detto in un comunicato l’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati, IIASA. I ricercatori sono partiti dall’analisi dei dati del censimento dal 2000 al 2005 da cui è emerso un “tasso di mortalità in eccesso” tra le ragazze sotto i cinque anni in 29 dei 35 stati indiani.
La zona più colpita sarebbe quella settentrionale, dove l’economia è basata principalmente sull’agricoltura e si hanno bassi livelli di istruzione e sviluppo socio-economico e alta fertilità: nei quattro maggiori stati del nord dell’India, Utter Pradesh, Bihar, Rajasthan e Madhya Pradesh, il livello di “eccesso di mortalità” tra le ragazze è risultato essere molto più alto della media del paese. Da sempre l’India, insieme alla Cina, è nota per avere un rapporto tra i sessi distorto a causa di un numero smodato di aborti selettivi legati al sesso dei nascituri. “La discriminazione di genere nei confronti delle ragazze non impedisce semplicemente loro di nascere, ma può anche far precipitare la morte di coloro che sono nati”, ha detto Christophe Guilmoto, dell’Université Paris-Descartes, Francia. “L’uguaglianza di genere non riguarda solo i diritti all’istruzione, all’occupazione o alla rappresentanza politica. Riguarda anche la cura, la vaccinazione e la nutrizione delle ragazze e infine la sopravvivenza”. Gli studi hanno dimostrato che le ragazze indiane ricevono meno istruzione, hanno una alimentazione più povera e ricevono mediamente meno cure mediche rispetto ai coetanei di sesso maschile. A causa della “preferenza del meta-figlio”, l’India ha 63 milioni di donne in meno di quanto dovrebbe avere nella sua popolazione e 21 milioni di ragazze sono “indesiderate” dalle loro stesse famiglie, secondo un rapporto governativo.
Spesso i genitori continuano ad procreare figli fino a dare alla luce un bambino di sesso maschile. La conseguenza, secondo gli autori di uno studio diffuso a gennaio, potrebbero essere ancora peggiori: sarebbero 63milioni le donne statisticamente “disperse” a causa di “aborti selettivi di feti femmine, malattie, abbandono e alimentazione inadeguata”. “La sfida del genere è di vecchia data, probabilmente risalente a millenni”, ha detto l’autore del rapporto, il capo consulente economico Arvind Subramanian, osservando che l’India deve “affrontare la preferenza sociale per i ragazzi”. Lo studio ha dimostrato che, man mano che l’economia nazionale è migliorata, la preferenza per i figli maschi è diventata maggiore. “Il rapporto tra i sessi [in termini demogafici, n.d.r.] in India è molto distorto”, ha detto Subramanian.
A confermare questa distorsione Nandita Saikia dell’IIASA, l’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati di Laxenburg, in Austria: “Come dimostrano le stime regionali sull’eccesso di morti nelle ragazze, qualsiasi intervento volto a ridurre la discriminazione nei confronti delle bambine nella distribuzione di cibo e assistenza sanitaria dovrebbe, quindi, puntare a regioni prioritarie… dove la povertà, lo scarso sviluppo sociale e le istituzioni patriarcali persistono e gli investimenti sulle bambine sono limitati”.
Si tratta di un problema dalle radici profonde e antiche. E di cui le autorità sono a conoscenza da decenni. Già nel 1990 l’economista Amartya Sen aveva stimato che il rapporto tra le donne e gli uomini era distorto dal fatto che 40 milioni di donne erano “disperse” in India (100 milioni in tutto il mondo). Dal 1995 l’India ha vietato la selezione del sesso con il Pre-Natal Diagnostic Techniques Act (PDNT). Ma a distanza di 28 anni dalla ricerca di Amartya Sen (e dopo le promesse fatte con i Millenium Goals – asse 3 -, prima, e con i Sustainable Development Goals – obiettivo 5 – poi), secondo i dati del governo indiano nel paese, le donne scomparse sono aumentate: sono 63 milioni su 1,3 miliardi di abitanti. Ogni anno più di due milioni di donne scompaiono in diverse fasce di età a causa di aborto selettivo del sesso, malattia, abbandono o alimentazione inadeguata. E tra queste 230mila bambine con meno di cinque anni scomparse solo a causa del loro essere tali.