India, potenza in trasformazione

di Vito di Venosa –

Oggi le agende dei governi, nei punti dedicati alla politica internazionale, non possono trascurare il fondamentalismo islamico. Tuttavia, un’altra grande potenza sta pian piano abbandonando le sue storiche radici laiche, lasciando spazio così al più spinto nazionalismo. Parliamo dell’India.
Già note sono le campagne ostili verso tutte le religioni diverse dall’induismo nello Stato portate avanti dal partito Vishwa Hindu Parishad: occorre però comprendere a fondo il cambiamento che il paese sta attraversando, che sta prendendo piede in una società nella quale le divisioni sono molto più profonde di quelle che toccano per esempio gli Usa di Donald Trump.
I “fuori casta” infatti, nel sistema indiano, oggi vivono una perenne condizione di emarginazione e di disprezzo, ed ad aggravare la situazione vi è proprio la conversione di questi ultimi a religioni dove l’uguaglianza di ogni uomo è fondamentale (islam, cristianesimo).
E’ chiaro quindi che il fondamentalismo hindu è oggi ancora più radicale e “risorge” continuamente quasi come nuovo populismo, anche a livello politico. Non a caso, il primo ministro Narendra Modi sta indubbiamente cercando di tenere stretta la maggioranza rivolgendosi proprio a quella parte (la più consistente) della popolazione eterogenea e quindi indù.
In questo scenario sembra proprio il primo ministro ad avere un atteggiamento ambiguo e non privo di contraddizioni nelle sue politiche deludendo i liberali laici e le minoranze religiose, portando così nel paese un’ondata populista da non sottovalutare.
In India si sta sviluppando il fondamentalismo induista più bellicoso, alla ricerca di un’identità legata ad un nuovo nazionalismo, sicuramente ostile ai musulmani ed ai cristiani; un fondamentalismo che punta ad armarsi.
L’attenzione, che oggi è sul Pacifico per via della “crisi triangolare” Cina-Usa-Corea e in Medio Oriente per via del disordine siriano, deve necessariamente spostarsi anche verso altre realtà che, seppur democratiche, stanno sostenendo svolte radicali rispetto ai valori fondativi del paese e vogliono essere protagoniste a livello economico e militare nel quadro strategico-geopolitico che si sta attualmente delineando: un nuovo mondo multipolare.