Intergruppo parlamentare Innovazione

a cura di Damiano Greco

computerIl Manifesto.
“Per i giovani che si costruiscono una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, l’opportunità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile.
Il XIX secolo è stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall’elettricità. Il XXI secolo è il secolo digitale.
La politica ha posto la strategia digitale al centro del dibattito in tutte le principali economie del mondo.
In Italia c’e’ ancora molto da fare.
In Italia metà della popolazione usa Internet con regolarità. La tecnologia è parte integrante della vita quotidiana di milioni di cittadini. Studenti, lavoratori, professionisti e imprenditori si confrontano costantemente con i rischi e le opportunità determinate dall’innovazione tecnologica.
Siamo convinti che affrontare con incisività il nostro ritardo, eliminare i digital divide, sviluppare la cultura digitale con l’obiettivo di conquistare la leadership nello sviluppo ed applicazione delle potenzialità di Internet e delle tecnologie, costituisca la principale opportunità di sviluppo, con benefici economici e sociali per l’intero Paese, ed in particolare modo per i giovani.”

Intergruppo Parlamentare.
Un intergruppo parlamentare è un corpo associativo volontario, aperto ed informale costituito spontaneamente da parlamentari concernenti a raggruppamenti parlamentari differenti, o addirittura appartenenti ai due filoni distinti dell’Assemblea, creati ad hoc con la finalità di portare avanti iniziative e studi, e quindi sviluppare analisi specifiche su una determinata materia di interesse comune. A differenza dei Gruppi parlamentari che sono organi subordinati esplicitamente da norme delle due Camere. L’intergruppo raccoglie congiuntamente, oltre agli eurodeputati di tutto lo scenario politico, i rappresentanti della società civile, del settore privato e delle varie ONG, collegati fra di loro ed indirizzati verso un’unica rotta, ovvero quella di approfondire uno specifico tema, rappresentando di fatto un vero luogo di sensibilizzazione e confronto.

Intergruppo Innovazione.
L’intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica, come altri intergruppi, rappresenta una libera associazione di parlamentari, in particolare esso nasce con l’obiettivo di supportare l’implementazione dell’Agenda Digitale e la diffusione dell’innovazione tecnologica in Parlamento e più in generale nel Paese. Può contare su più di 50 parlamentari appartenenti a tutti i gruppi politici italiani e legati naturalmente ai due rami del Parlamento. La finalità dell’associazione è quella di porre il piano digitale all’interno del fulcro e del dibattito politico per provare a sensibilizzare le due camere sui temi connessi all’agenda e impegnarsi nei tempi di attuazione individuando le priorità, con l’obiettivo comune di favorire lo sviluppo tecnologico in Italia.
La libera associazione utilizza principalmente il web come strumento di lavoro, creando online uno spazio per la redazione collaborativa di documenti, e dove poter testare sondaggi, concordando con regolarità gli incontri, ovviamente il tutto in linea con gli impegni parlamentari. Le intenzioni, quindi, si sintetizzano nella necessità di poter promuovere i contatti fra i deputati e la società civile.
I fini sono dei più nobili, infatti, le piattaforme digitali, se coordinate in una ottica di completamento con il mercato convenzionale e allineate in un piano di norme semplici e trasparenti, potranno rappresentare una enorme possibilità per aumentare l’offerta e dilatare le opportunità per i fruitori, ottimizzare le disponibilità, incentivare la modernità e l’innovazione, senza parlare della partecipazione attiva della cittadinanza e dunque con l’obiettivo di incoraggiare il movimento stesso attraverso forme aggiuntive di occupazione e di imprenditorialità. Iniziative dunque, indirizzate a soddisfare specifiche esigenze della collettività e che contemporaneamente creano nuove relazioni e innovative possibilità di collaborazione tra i soggetti coinvolti, imprese, istituzioni pubbliche, organizzazioni no profit e beneficiari.
A tal proposito lo scorso aprile a Roma l’Intergruppo assieme all’Associazione ItaliaCamp e l’Agenzia Nazionale per i Giovani, in collaborazione con il Centro di ricerche internazionali sull’innovazione sociale (Ceriis), e con l’intergruppo Giovani Parlamentari, hanno strutturato un seminario di riflessione e di raffronto sulla questione della social innovation nel nostro Paese. Una grande opportunità di confronto attraverso lo scambio reciproco di esperienze e considerazioni sulla strategia migliore da adottare.
Sono state analizzate circa 500 progetti e approfondite 56 casi di maggiore rilevanza, si sono identificate le più importanti condizioni che ne facilitano la crescita, sottolineando le peculiarità dei soggetti interessati e le direttive con cui si relazionano.
L’avvenimento è stato inaugurato attraverso la presentazione del secondo Rapporto sull’innovazione sociale in Italia. Come viene riportato dal sito dell’agenzia nazionale per i giovani, le istituzioni, imprese, reti, startup e gli altri stakeholder presenti hanno rapportato le proprie idee e le proprie esperienze attraverso tre punti:

– Modelli e impatto: i modelli di innovazione sociale che presentano il maggior impatto sul territorio;
– Comunità e rete: il ruolo delle comunità e delle reti nell’emersione e nella diffusione dei processi di innovazione sociale;
– Per una politica a favore dell’innovazione sociale: il ruolo dello Stato nella promozione dell’innovazione sociale.

Direttamente dal sito http://www.parlamentari.org/ tra gli altri vari incontri, possiamo ricordare:
Il 7 Settembre 2016 l’Intergruppo Innovazione ha incontrato, presso la sede della Commissione Europea a Bruxelles, il Commissario per l’economia e la società digitale Gunther Oettinger ed il DG del Direttorato Generale CONNECT Roberto Viola per discutere delle policy comunitarie per lo sviluppo del settore digitale in Europa.
Mentre il 6 luglio 2016 l’integruppo ha incontrato, presso la sala ex-Agricoltura della Camera dei Deputati, il Dott. Diego Ciulli (Manager di Google Italia) per la presentazione del report Deloitte dal titolo “Google e l’impatto sull’economia italiana”.

Sharing Economy.
Procede il tortuoso cammino evolutivo della proposta di legge per la Sharing Economy, il testo è frutto di un lavoro di quasi due anni svolto dal gruppo Innovazione. Con il termine intendiamo un modello economico fondato su di un insieme di pratiche incentrate nello scambio e nella condivisione di beni materiali, servizi e conoscenze. I parlamentari dell’intergruppo risultano essere particolarmente impegnati nello sviluppo e nella regolamentazione della Sharing Economy, assicurando che grazie allo sviluppo dell’economia collaborativa si può incentivare la partecipazione attiva dei cittadini, influenzando fortemente lo sviluppo di forme alternative di imprenditorialità, il fine ultimo è quello di integrare il nuovo modello con il modello di economia tradizionale, sfruttandone le potenzialità che ne potrebbero nascere, naturalmente se coordinate in un ottica incentrata sul bene della collettività.

img_1462

Possiamo notare come il PD detenga la fetta più importante con 38 componenti su 94 totali, seguito dal Movimento Cinque Stelle con 17 e dal Gruppo Misto con 13; sottolineiamo come il Partito Democratico possegga lo scettro con il maggior numero di rappresentanti all’interno dell’intergruppo; ma ciò che balza più all’attenzione viene evidenziato dal Gruppo Misto che nonostante si componga di 70 membri in Parlamento contro i 310 del PD rappresenta da solo quasi il 14 % dei componenti parlamentari all’interno della torta, dimostrando uno spiccato interesse nel portare avanti lo sviluppo delle tecnologie digitali in Italia.

Sito ufficiale: http://www.parlamentari.org/
Numero Componenti: 94