Iran. Kurdistan: a 28 anni dall’assassinio di Abdul Rahman Ghassemlou

di Shorsh Surme –

28 anni fa veniva assassinato a Vienna il leader curdo Abdul Rahman Ghassemlou, segretario del Partito Democratico del Kurdistan dell’Iran (Kurdistan Rojhalat), uno dei prominenti leader del popolo curdo.
Ghassemlou, era un deciso sostenitore dei diritti del suo popolo ed era stato un uomo di pace. Era andato al tavolo negoziale con il governo iraniano in buona fede.
Fu assassinato da pseudo-diplomatici iraniani durante i colloqui di pace a Vienna, esattamente il 13 luglio 1989.
Era in Austria proprio su iniziativa del governo iraniano per negoziare la questione curda e per un’eventuale autonomia al Kurdistan dell’Iran, come era promessa dello stesso Ayatollah Khomeini quando era a Parigi nel 1979.
In realtà chi era al tavolo di negoziato non erano dei diplomatici, ma semplicemente appartenevano a servizi segreti degli Ayatollah, conosciuto come Vevak (Vezarat-e Ettela’at va Amniyat-e Keshvar), ministero delle Informazioni e della Sicurezza Nazionale. Proprio Il Vevak fu accusato degli oppositori del regime iraniano come mandante ed esecutore materiale di omicidi di scrittori e intellettuali dissidenti, incluso l’omicidio di politici e intellettuali iraniani, sia all’interno che all’esterno del paese.
I terroristi iraniani furono arrestati dell’autorità austriaca poco dopo l’omicidio. Invece di indagare sugli omicidi e condannare gli assassini, le autorità austriache li hanno rimandati a Teheran.
In ogni anniversario il regime iraniano aumenta la presenza militare e paramilitare in tutto il Kurdistan per impedire al popolo curdo di commemorare il loro leader.